Riflessioni di una studentessa

«Troppi ostacoli, vi spiego perché dopo la Maturità non mi iscriverò a Medicina»

Rette troppo alte nei migliori atenei, test di ammissione che sono lotterie, il costo dell'alloggio in altre città e la durata infinita degli studi

«Troppi ostacoli, vi spiego perché dopo la Maturità non mi iscriverò a Medicina»
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di Giulia Sigoli

Il medico è un mestiere per la vita! Sarà anche così, ma questo sembra non indirizzare più molti giovani verso tale percorso; la carenza di medici è un dato di fatto. Le motivazioni sono principalmente due: i pensionamenti e il numero chiuso nelle università per cui un buon numero di giovani non riesce ad accedere alla facoltà di medicina.

Io sono in quarta liceo e la scelta dell’università è alle porte. Ci sono momenti in cui non puoi più continuare a rimandare e devi prendere una decisione. Quando mi è stato chiesto se volessi studiare medicina all’università la mia risposta è stata un no secco e consapevole. Il mondo della sanità mi affascina molto, aiutare gli altri dona sempre grandi soddisfazioni però intraprendere questa strada presenta, a mio avviso, diversi ostacoli difficili da superare.

Per iniziare, ho avuto l’impressione che le migliori facoltà di medicina siano private, questo implica rette piuttosto salate e io non me la sento di appesantire in modo eccessivo il bilancio della mia famiglia. È vero che esistono alcune agevolazioni, come la possibilità di usufruire di borse di studio, ma risulta molto difficile potere accedere a questi contributi. Esistono, tuttavia, anche università pubbliche molto qualificate nelle quali i costi sono meno elevati; a me, francamente, il test di ammissione ha fatto molta paura e, per di più, non me la sento di passare tutta l’estate dopo la maturità a studiare per l’ammissione, con il rischio, non del tutto remoto, di non riuscire nemmeno a passare.

Per non parlare poi delle problematiche legate all’alloggio; se decido di frequentare un’università che non è vicina a casa o che è difficile raggiungere con i mezzi pubblici, devo trasferirmi in un’altra città, devo trovare un posto dove stare e, a meno che non sia una città universitaria con grandi agevolazioni per gli studenti, i costi sono sempre alti e vanno a sommarsi alle tasse universitarie. Non posso nemmeno pensare a un impegno di lavoro per contribuire alle spese, perché temo che non avrei il tempo necessario essendo molto occupata nelle lezioni, nei laboratori o negli stage in ospedale.

Infine c’è il tema della durata degli studi: si tratta di molti anni e il mio timore è che il troppo impegno, anche in termini di tempo, potrebbe indurmi ad abbandonare la strada intrapresa. Anche se io avessi una vera e propria predisposizione verso questo ambito credo che comunque accedervi non sarebbe semplice e nemmeno facile sarebbe portare a termine il corso di studi.

Per concludere, decidere di iniziare una facoltà con troppi dubbi e preoccupazioni non mi sembra una scelta opportuna, per cui ho deciso che medicina non fa per me.

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