La polemica

Tutti che si dicono devoti, poi piazzano una logistica vicino al Santuario di Caravaggio

Uno dei luoghi più amati dai bergamaschi minacciato dai capannoni. E il confronto col sindaco di Misano Gera d'Adda Daisy Pirovano si fa rovente

Tutti che si dicono devoti, poi piazzano una logistica vicino al Santuario di Caravaggio
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di Andrea Rossetti

«La Lombardia è già molto costruita e abitata, e ci auguriamo che lo sia sempre. Ma proprio qui dobbiamo fare degli scatoloni di cemento e far circolare dei tir per giuste esigenze produttive e di lavoro? Proprio qui, rovinando anche uno dei pochi luoghi di silenzio, di preghiera, di ristoro?».

Monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, ha pronunciato queste parole domenica 26 maggio dal pulpito del Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio, al termine della messa mattutina per la celebrazione dell’anniversario dell’Apparizione della Vergine.

Seduto nelle prime file, circondato da numerose autorità, c’era anche l’assessore all’Ambiente e alla Viabilità di Misano, Francesco Bettoni. Di fatto, era lui il destinatario del messaggio, dato che è proprio il Comune di Misano - guidato dalla parlamentare leghista, ricandidatasi a sindaca, Daisy Pirovano - ad aver dato il via libera alla costruzione di una grande logistica ad appena ottocento metri di distanza dal luogo di culto.

Il vescovo non si è limitato a questo commento. Ha infatti invitato tutti i presenti ad aderire all’iniziativa a tutela del Santuario e della campagna che lo circonda, richiamata anche da uno striscione apposto sulla cancellata esterna e dai banchetti per la raccolta firme allestiti durante la giornata negli spazi del Santuario.

«Non è una firma contro nessuno - ha precisato diplomaticamente -, ma una firma perché il Santuario si faccia ancor più amare e conoscere da tanti». All’uscita dalla messa, ai gazebo c’era la fila. Dimostrazione di come il tema sia particolarmente sentito dalla comunità locale, e non solo.

La rabbia della sindaca

Messaggi che hanno infastidito Pirovano. La sindaca, su Facebook, s’è detta «molto, molto arrabbiata nei confronti di chi è riuscito a rovinare questo giorno, da chi usa la gente per interesse personale a chi non ha nessun rispetto per il proprio ruolo pubblico».

In sostanza, la prima cittadina ha accusato Napolioni di aver fatto «campagna elettorale nel giorno dell’Apparizione». Un’accusa pesante, che si lega a quelle mosse a Pd, Legambiente e cittadini contrari alla realizzazione della logistica, i quali starebbe diffondendo «menzogne e falsità».

Per dimostrarlo, la sindaca ha mostrato i rendering - già pubblici sul sito del Comune -, che smentirebbero la versione secondo cui i futuri capannoni, che avranno un’altezza massima di dieci metri, nasconderanno la vista del Santuario da Misano. Non solo: la logistica sarà immersa nel verde e, dal luogo di culto, tutto quel che si vedrà - dice sempre Pirovano - sarà praticamente un bosco.

Il no chiaro della Chiesa

Insomma, le posizioni sono chiare. Ma derubricare le parole di mons. Napolioni a mera campagna elettorale è un errore. Al di là del fatto che (...)

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Commenti
Egidio

il problema non è se la chiesa c'è ,è il loro potere e la loro avidità che va ridimensionata e ridotta notevolmente

Michele

....se in Italia non ci fosse la Chiesa saremmo messi come l'Albania......

Egidio

la storia della fede ed il resto sono tutte storie messe insieme dalla chiesa e dai bigotti con un unico scopo,cercare di ricavare in qualche modo denaro che non gli spetta,io questi fenomeni li conosco bene in quanto sono stato maltrattato e privato di parte del mio lavoro,oltre a spese legali che ho dovuto pagare per non essermi piegato alle loro richeste,VERGOGNA!!!

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