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Tutti pazzi per Azzone: richieste da mezza Italia per riaprire l'unico bar

Il locale è chiuso da tre anni. Ma dopo l'appello al Tg4 fioccano gli interessati al locale della Val di Scalve

Tutti pazzi per Azzone: richieste da mezza Italia per riaprire l'unico bar
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Il bar, soprattutto nei piccoli centri abitati di montagna, non è soltanto un luogo dove prendersi un caffè o farsi un aperitivo nei weekend. Spesso è qualcosa in più. Come ha dimostrato la vicenda di Azzone, paesino di 330 anime, in Val di Scalve.

Passo indietro, per capire. Lassù i proprietari e gestori dell'unico bar presente in paese tre anni fa hanno gettato la spugna. Troppe spese. Solo che il paese da allora è rimasto senza quel punto d'attrazione, di socialità, riferimento per l'intera comunità, un posto dove ritrovarsi sì a bere uno spritz, ma in compagnia.

Ma se un locale in centro Bergamo può contare su un via vai quasi ininterrotto tutto l'anno, la situazione si complica per i piccoli paesi montani – soprattutto quando sull'estate (stagione di massimo afflusso) cala inevitabile il tramonto.

Per questo il sindaco di Azzone, Mirella Cotti Cometti, agli inizi di settembre ha lanciato un primo appello attraverso il quotidiano L'Eco di Bergamo. Ma con i costi dell'energia in grande ascesa, nessuno se l'è sentita di rispondere.

Poi qualcuno a Mediaset lo ha notato e ha deciso di riproporlo durante un'edizione serale del TG4 qualche giorno fa.

Da allora è stato un boom di richieste, centinaia di telefonate da ogni dove, tutti pronti a far rivivere quel pezzetto di comunità. Le proposte sono arrivate da “vicini” di casa – come una coppia di Milano in cerca di fortuna altrove –, ma anche da “fuori”, come da Siena e dal Friuli. Perfino uno chef ha inviato il proprio curriculum. Ma nessuna richiesta dalla Val di Scalve.

La situazione sembra essersi improvvisamente ribaltata, con decine e decine di persone anche fuori regione che si sono dette pronte a saltare sul primo bus verso la Val di Scalve con l'intenzione di riaprire l'unico bar del paese.

Ebbene, dopo aver indirizzato le proposte ai proprietari di locali, verrà fatta una valutazione su chi sarà il fortunato a riaprire il bar. Al momento, in paese, c'è un solo negozio dove è possibile comprare pane e giornali, mentre da ottobre riaprirà anche il bar-pizzeria grazie a un commerciante di Boario.

Il futuro pare roseo per Azzone e la sua comunità: il sindaco, dal canto suo, sottolinea nuovamente la disponibilità del Comune di aiutare i futuri gestori, anche eliminando le tasse di loro competenza.

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