Bergamo avrà 31 nuove telecamere nelle aree a maggior tasso di criminalità e degrado
Firmato stamattina (giovedì 7 novembre) in via Tasso il patto tra Prefettura e Comune per l’ordine e la sicurezza pubblica
Adesso è ufficiale: a Bergamo arriveranno 31 nuove telecamere. I dispositivi, grazie alle risorse previste per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza dal Ministero dell’Interno, verranno installati nelle aree maggiormente interessate da situazioni di degrado e di illegalità.
Lo si è stabilito nel Patto per l'attuazione della sicurezza urbana, firmato nel Salone di Ulisse della Prefettura, stamattina (giovedì 7 novembre), dal prefetto Luca Rotondi e dalla sindaca Elena Carnevali.
In arrivo 31 telecamere
Alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica hanno partecipato anche il questore, Andrea Valentino, il comandante provinciale dei carabinieri, Salvatore Sauco, il comandante provinciale della guardia di finanza, Giovanni Fontana, l'assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni, e i vertici della polizia locale e provinciale. Obiettivo del patto è migliorare la sicurezza dei cittadini e contrastare ogni forma di illegalità, tramite l’impiego coordinato delle forze di polizia statali e quella locale.
La cabina di regia
In Prefettura, inoltre, sarà costituita una cabina di regia, composta dai rappresentanti delle forze dell'ordine, con il compito di monitorare ogni sei mesi lo stato di attuazione del Patto. «La sicurezza è un diritto primario dei cittadini che, in quanto tale, deve essere garantito per un’adeguata qualità di vita ai cittadini» ha dichiarato il prefetto.
La sindaca ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione comunale nel potenziare tutti gli strumenti disponibili per la sicurezza urbana: «Entro l’anno saranno attivate nuove postazioni di videosorveglianza, con particolare attenzione alle aree cittadine più esposte a rischio. L’ubicazione delle telecamere è stata condivisa con i vertici delle forze di polizia».
D'accordo con i commenti precedenti.
Così le ff.oo. avranno la scusa di stare ancora più in ufficio a guardare i monitor e i video delle violenze alle donne o delle aggressioni, invece di girare per prevenirli. Telecamere inutili che servono solo a togliere privacy ai cittadini onesti.
La sicurezza, la si ottiene con il fattore umano, persone, forze dell'ordine, presenti sul e nel territorio. NON con le telecamere.