Un progetto nato durante la pandemia

Un bosco di 5 mila metri quadrati a Bergamo: il sogno della neonata Elav Kairos

Il bosco sorgerà nel terreno adiacente alla Cascina Elav, una delle poche ancora intatte in città. A idearlo è stata l'associazione no profit dall’anima sostenibile del birrificio indipendente Elav

Un bosco di 5 mila metri quadrati a Bergamo: il sogno della neonata Elav Kairos
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«Cosa possiamo fare per rendere il pianeta un posto migliore?». Parte da questa domanda la sfida di Elav Kairòs, neonata associazione no profit dall’anima sostenibile del birrificio indipendente Elav, che punta a costruire in città un bosco di cinquemila metri quadrati.

Il bosco sorgerà nel terreno adiacente alla Cascina Elav, risalente al 1200, una delle poche ancora intatte a Bergamo. Sarà uno spazio di condivisione totalmente naturale, un luogo in cui le persone potranno scoprire un nuovo modo di stare insieme e di vivere la città.

Il progetto è nato durante i momenti più bui della pandemia. «Per noi è un sogno che diventa realtà – spiega Antonio Terzi –. Ci siamo resi conto che poteva essere condiviso anche da tante altre persone». Nel bosco ci saranno anche spazi conviviali e orti. Uno di questi sarà in “permacultura” un processo integrato di progettazione che dà come risultato un ambiente sostenibile, equilibrato ed estetico attraverso l’applicazione dei principi ecologici in grado di ripristinare l'equilibrio di quei sistemi che sono alla base della vita.

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Kairòs è il proseguimento naturale di un cammino intrapreso da tempo dall’azienda di Comun Nuovo. Alla produzione di birra, infatti, dal 2015 è stata affiancata l’attività di agricoltura, dapprima in Val d’Astino, con una coltivazione sperimentale di Luppolo, poi, dal 2020, con la produzione di orzo. «L’associazione rappresenta l’ultima fase raggiunta da Elav, che ha da poco festeggiato i diciotto anni dalla nascita – racconta Valentina Ardemagni, cofondatrice del birrificio –. La qualità del nostro vivere e di ciò che produciamo per noi è sempre stata fondamentale».

L’obiettivo di Elav Kairòs è creare un modello nuovo di condivisione sociale e culturale, che verrà realizzato attraverso quote associative. «Siamo produttori di birra – continua Antonio Terzi –. Abbiamo un rapporto di profondo rispetto con il tempo dell’attesa. Anche per questo è stato scelto il nome “Kairòs”, che in greco antico indica il tempo dell’agire».

«Partendo dal concetto di attesa, che in agricoltura è così importante, abbiamo cercato di valorizzare l’idea che il tempo e la sua percezione non siano uguali per tutti – conclude l’architetto Francesca Perugini di CED Ingegneria, società che si è occupata della progettazione del verde –. Il bosco che verrà creato sarà unico, in grado di cambiare nel tempo in base alle stagioni e alle esigenze».

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