Un dispositivo d’emergenza ricorderà Alessandro Fornoni ai piedi della Presolana
Venerdì 25 giugno alle 10 i funerali. Familiari e amici destineranno offerte all’installazione di un defibrillatore fra le vette che tanto amava
di Giambattista Gherardi
La conferma, purtroppo scontata, è arrivata nella serata di martedì 22 giugno: il corpo avvistato in Presolana da due alpinisti lungo la linea di calata delle doppie del cengione Bendotti (in territorio di Colere) è effettivamente quello di Alessandro Fornoni, 46 anni di Ardesio, disperso sulla montagna dai primi giorni di ottobre dello scorso anno.
L’ultimo avvistamento lo indicava in vetta alla Presolana occidentale il 4 ottobre 2020, quando aveva scambiato anche alcune parole con altri escursionisti. Le ricerche erano andate avanti per diversi giorni e in più occasioni. Il giorno stesso della scomparsa, in quota era nevicato; nei successivi mesi invernali, nonostante l’attenzione non fosse mai venuta meno, era diventato ancora più complicato ritrovarlo.
«Con l’innalzamento delle temperature e l’arrivo dell’estate - hanno spiegato i tecnici del Soccorso Alpino intervenuti per il non facile recupero della salma - le probabilità sarebbero di certo aumentate e allora da domenica scorsa il Soccorso alpino, VI Delegazione Orobica, in collaborazione con il Sagf-Soccorso alpino Guardia di finanza, aveva organizzato un’esercitazione congiunta proprio alla base della parete Nord della Presolana, nell’area in cui si riteneva fosse possibile ritrovarlo. In particolare, la Guardia di finanza aveva messo a disposizione, oltre ai soccorritori, anche il personale specializzato del TAS (Tecnologia Applicata al Soccorso), con sofisticate apparecchiature per la raccolta e l’elaborazione dei dati. Nel pomeriggio, in contemporanea alle operazioni, per caso due alpinisti lo hanno individuato e hanno subito avvertito. Il corpo è stato recuperato in parete da un equipaggio misto CNSAS- SAGF e portato a valle con un elicottero AB412 della Sezione Aerea di Venegono».
La notizia del ritrovamento si è presto diffusa ad Ardesio, dove Alessandro (di professione meccanico) e la famiglia sono particolarmente conosciuti. A piangerlo sono la mamma Caterina, la moglie Roberta, i figli Brian e Giuseppe, fratelli, sorelle e tantissimi familiari ed amici. Alessandro Fornoni era cognato fra gli altri di Yvan Caccia, sindaco di Ardesio e presidente del Parco delle Orobie, e di Paolo Confalonieri, direttore del mensile Orobie.
Nel 2019 la famiglia Fornoni aveva perso il giovane Davide, 19 anni, figlio di Alessandro, morto in un tragico schianto contro un furgone in via Brescia a Clusone. Ad Ardesio, e nel mondo dell’alpinismo, la notizia ha destato profonda impressione e un mesto sollievo dopo mesi di vana attesa. Mercoledì 23 giugno, nel giorno in cui ricorre la festa dell’Apparizione nel locale santuario, è stata celebrata una messa di suffragio, già programmata prima del ritrovamento.
La famiglia e gli amici vogliono ricordare Alessandro Fornoni con un gesto concreto di vicinanza a tutti gli appassionati di montagna, delle Orobie in particolare. Le offerte raccolte in questi giorni in sua memoria (con il semplice passaparola) serviranno per l’acquisto di un presidio di pronto intervento con Dae-Defibrillatore automatico esterno. L’idea è di installare la postazione nella zona della Cappella Savina, in Presolana, tra le vette che Alessandro tanto amava e che lo hanno custodito tra le loro rocce in questi lunghi mesi. I funerali di Alessandro Fornoni saranno celebrati venerdì 25 giugno alle 10 ad Ardesio.