In genere, si è abituati a vederli penzoloni mentre si calano lungo le Mura di Città Alta per ripulirle da erbacce e rampicanti, tuttavia, i volontari di Orobicambiente lavorano anche a terra, raccogliendo e smistando quei rifiuti – troppi – che si possono trovare alla base del Patrimonio Unesco di Bergamo. Così hanno fatto nelle scorse giornate, quando hanno messo nei sacchi più di trecento chili di spazzatura.
Anche un monopattino e una batteria
Tra quanto raccolto, spuntano poi anche dei rifiuti a dir poco insoliti, come un monopattino elettrico, ma anche la batteria di un’auto, tanto che il presidente dell’associazione Giacomo Nicolini ha parlato a L’Eco di Bergamo di una vera e propria «discarica a cielo aperto», spiegando: «Ormai i cittadini utilizzano i prati sotto le Mura per buttarci di tutto. È una questione diversa dalle bottiglie o dai bicchieri lanciati dai ragazzi o dai turisti dalle Mura. Tutto ciò non solo offende la nostra fatica, ma certo non contribuisce alla tutela e bellezza del paesaggio».
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In più, rifiuti come le batterie delle auto possono anche essere pericolosi, dato che rilasciano sostanze inquinanti.
Servono dei controlli
Da qui quindi l’appello dell’associazione rivolto ai cittadini perché prestino maggiore attenzione e portino più rispetto all’ambiente e in particolare alle Mura, nonché la richiesta all’amministrazione di attivare un servizio di vigilanza. La polizia locale può infatti sanzionare l’abbandono di rifiuti.
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L’assessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni e l’assessora al Verde Oriana Ruzzini hanno entrambi confermato a L’Eco di Bergamo che c’è un’intenzione della Giunta di organizzare controlli.