L'intervista

Un "treno-tram" anche a Bergamo? L'ad di Teb: «In Europa ci sono già, da noi tutto tace»

Scarfone: «Il raddoppio del binario per Mozzo occasione da non perdere. Evitabile lo stop di tre anni ai convogli fra Bergamo e Ponte San Pietro»

Un "treno-tram" anche a Bergamo? L'ad di Teb: «In Europa ci sono già, da noi tutto tace»
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di Paolo Aresi

«La mobilità a Bergamo potrebbe ricevere un impulso positivo se si riuscisse a realizzare attraverso la rete ferroviaria di Bergamo una specie di servizio metropolitano, un servizio di tipo comprensoriale. La nostra città sta al centro di una sorta di “Y” ferroviaria: le linee che arrivano da Lecco-Carnate formano un braccio, quella per Brescia l’altro. La gamba è il collegamento verso Treviglio».

Gianni Scarfone attualmente è amministratore delegato di Teb (Tranvie elettriche bergamasche) e fa parte del consiglio di amministrazione di Sacbo. Per tanti anni ha diretto l’Atb, prima ancora è stato dirigente di Ferrovie Nord Milano. In materia di mobilità è considerato un’autorità. Gli abbiamo fatto alcune domande prendendo spunto dai lavori per il raddoppio del binario ferroviario da Mozzo a Seriate-Montello.

Diceva della Y...

«Sì, se si riuscisse a realizzare un collegamento frequente con fermate ravvicinate verso Ponte San Pietro e verso Montello (da meglio definire) e verso Treviglio (già realizzate in occasione del raddoppio) allora il sistema della mobilità ne trarrebbe un gran giovamento».

L’impressione in questi mesi è che il sistema viabilistico sia al collasso. Ora si parla di chiudere la ferrovia da Bergamo a Ponte San Pietro per tre anni e di mettere degli autobus. Che cosa succederà sulla Briantea?

«Ci sono tanti lavori in corso e comunque le strade non sono di gomma, non si possono allargare a piacimento. È vero che la direttrice della Briantea nelle ore di punta si trova già in una situazione molto critica».

Ma era proprio necessario chiudere la ferrovia per tre anni per permettere i lavori su 5 chilometri di binario?

«Me lo sono domandato anch’io. È vero che si lavora meglio se il traffico ferroviario è assente, però ci si può organizzare per operare anche mantenendo, magari ridotto, il servizio. Del resto, quando venne fatto il raddoppio della Bergamo-Treviglio, nel 2004, non ricordo che la linea venne chiusa».

Ma per il traffico, per i pendolari, anche sulla linea per Milano via Treviglio, ci sarà un aggravamento di una situazione già difficile.

«Penso che ci saranno dei riflessi anche sulla linea Milano-Treviglio-Bergamo» (...)

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