Il caso

Una trentina le insegne bergamasche iscritte al sito che segnala le attività anti green pass

Animap è un portale in cui si iscrivono le aziende che non intendono applicare le leggi sul certificato verde. In più di 1300 hanno già aderito a livello nazionale. Il sito si dice: «Contro l' Apartheid e la discriminazione delle persone»

Una trentina le insegne bergamasche iscritte al sito che segnala le attività anti green pass
Pubblicato:
Aggiornato:

Assistiamo a una nuova frontiera dell'opposizione al green pass: si chiama "Animap" ed è un portale online a cui si possono iscrivere le imprese e le realtà commerciali che non intendono richiedere il certificato a clienti e dipendenti. Ciò in maniera tale che l'utente, effettuando una ricerca, possa sapere quali sono queste attività e dove si trovano.

Ha debuttato in Svizzera e in Germania, sul sito si legge che «in entrambi i Paesi si sono registrate più di 4mila aziende», ma da un po' di mesi si è allargato in Italia, Austria e Francia. A lanciare la notizia della sua presenza in rete è stata Bergamo News, spiegando che qui nella Bergamasca ad aver aderito sono state circa una trentina di imprese. Nel nostro Paese, invece, il network è costituito in totale da più di un migliaio di realtà.

«A causa del «Corona» (sic) e della gestione politica di questa crisi stanno nascendo divisioni sempre più profonde nella popolazione. Con il passaporto vaccinale (greenpass) previsto nel prossimo futuro, coloro che rifiuteranno questo siero sperimentale per il Covid-19 verranno penalizzati ed esclusi – Si legge nella home page -. La risposta a questa imminente apartheid è l’Animap, un elenco di industrie e prodotti, per aziende di ogni settore, che non intendono escludere nessuno, e che permettono a tutti un libero accesso ai propri prodotti e servizi».

Facendo una più approfondita esplorazione del sito, si può trovare una sezione Notizie, per il momento non molto ricca, in cui nella presentazione i volontari spiegano che il progetto «sopravvive grazie al nostro impegno comune» e che «mentre tutti i governi stanno cercando di introdurre vaccinazioni forzate, noi ci stiamo mobilitando per evitare tutte queste rappresaglie il più a lungo possibile. Molti seguiranno il nostro cammino, per una scelta libera e informata».

Un fatto curioso è quello per cui, andando in basso a destra in questa sezione del portale, si possono trovare dei collegamenti a gruppi Telegram, un social che, com'è ormai noto, risulta particolarmente privilegiato degli ambienti no-green pass e no-vax, soprattutto per la minore tracciabilità da parte delle autorità rispetto ad altri come Facebook e Twitter. Uno di questi link è a un post del gruppo di Corvelva (Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni), un'associazione per la libera scelta sulle vaccinazioni e più in generale per la «libertà di cura». Viene riportato un grafico che dovrebbe rappresentare i ricoveri gravi. Sotto il commento: «Forte aumento di ricoveri in terapia intensiva... Funzionano bene i vaccini».

Seguici sui nostri canali