al via dal 16 dicembre

Vaccino dai 5 agli 11 anni, in Lombardia «linee dedicate e fasce orarie accessibili»

Solo ieri, giovedì 2 dicembre, in Lombardia si è superato il traguardo delle 80 mila vaccinazioni anti-Covid tra prime e terze dosi

Vaccino dai 5 agli 11 anni, in Lombardia «linee dedicate e fasce orarie accessibili»
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Il 16 dicembre, stando alle indicazioni del Ministero della Salute, è il giorno in cui a livello nazionale dovrebbero prendere il via le somministrazioni del vaccino anti-Covid ai bambini dai 5 agli 11 anni.

Regione Lombardia sta già riorganizzando i centri vaccinali per poter garantire ai più piccoli fino a 40 mila inoculazioni al giorno, nella massima sicurezza. «Per questo target di popolazione – fa sapere il Pirellone attraverso un comunicato - l’accesso alla vaccinazione verrà organizzato tenendo conto delle esigenze dei bambini e delle loro famiglie: linee dedicate e fasce orarie comode e facilmente accessibili, oltre che personale formato nella gestione del target pediatrico».

Nel frattempo prosegue anche la campagna per l’inoculazione delle dosi booster e delle prime dosi a chi, ancora, non si è ancora vaccinato. Solo ieri, giovedì 2 dicembre, in tutto il territorio regionale si è superato il traguardo delle 80 mila vaccinazioni anti-Covid tra prime e terze dosi. «La Lombardia continua ad essere un modello di responsabilità – ha sottolineato la vicepresidente Letizia Moratti -, a salvaguardia della salute di tutta la comunità».

Sempre nella giornata di ieri, ha confermato Letizia Moratti, in Lombardia è stato superato il 50 per cento delle adesioni dei vaccinabili con la terza dose: 3,3 milioni di cittadini prenotati, di cui 1,2 milioni già vaccinati. «Superiamo quotidianamente il target di 65,5 mila somministrazioni fissato per noi dal commissario Figliuolo – ha detto Moratti -. Settimana prossima ne faremo 80/90 mila al giorno, per poi arrivare a 100 mila».

«I lombardi – ha aggiunto la vicepresidente - sanno bene che il vaccino è l'unica arma efficace per fronteggiare la pandemia, per questo in moltissimi si stanno presentando presso gli hub vaccinali, anche in accesso diretto. Uno straordinario senso civico, che premia l’impegno di medici, infermieri, personale amministrativo, protezione civile, militari e volontari».

L’accesso diretto senza appuntamento è consentito solo per alcune categorie di popolazione: cittadini di qualsiasi età che si presentano per la prima dose, operatori sanitari, personale scolastico, forze dell’ordine e donne in gravidanza.

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