Via della Rovere a Bergamo, il Tar annulla la delibera comunale e dà ragione ai residenti
Vittoria in tribunale dell'associazione "Vivere Longuelo" sullo spostamento del diritto di servitù. «Difetto di motivazione ed eccesso di potere»
Il Tar ha annullato la delibera con cui il Comune di Bergamo aveva approvato lo spostamento della servitù sulla via della Rovere a un'altra strada interna al Golf "Ai Colli di Bergamo". Ad annunciarlo l'associazione "Vivere Longuelo", che aveva avviato una battaglia legale, facendo ricorso contro la decisione di Palazzo Frizzoni. La sentenza è arrivata lo scorso 14 febbraio, ma è stata pubblicata il 17 maggio.
Annullata la delibera
Il Tribunale regionale della Lombardia, dopo aver riconosciuto (contro la contestazione del Comune e della Odissea Srl, società proprietaria del club) il pieno diritto dell'associazione a presentare il ricorso - per la sua storia, attività, rappresentatività e i fini statutari – e aver peraltro riconosciuto il diritto del Comune a spostare la servitù (ottenuta dallo stesso Comune nel 2003, dopo aver mosso causa agli allora proprietari dell’area), ha annullato la delibera «per difetto di motivazione ed eccesso di potere».
L'interesse pubblico? Non è motivato
Spiega infatti la sentenza: «Se al Comune è consentito, in qualità di titolare della servitù di uso pubblico, modificare la stessa trasferendola in altro luogo, tale potere deve però essere esercitato nel rispetto dei principi dell’azione amministrativa e della tutela dei beni pubblici e deve essere funzionalizzato al perseguimento dell’interesse pubblico, non potendo la modifica di un diritto di uso pubblico accertato giudizialmente nell’interesse della collettività avvenire sulla base di un mero accordo iure privatorum tra la pubblica amministrazione e il privato».
In sostanza, il Comune non ha spiegato - nemmeno a se stesso, cioè al Consiglio comunale che ha preso la decisione - dove sia l’interesse pubblico nell’accettare la richiesta di spostamento della servitù presentata dalla società proprietaria dell’area, limitandosi ad affermare che il cambiamento non comporta svantaggi all’utenza.
Il percorso alternativo non sarebbe sicuro
Inoltre, il Comune non ha fatto alcuna istruttoria della questione, verificando la reale equivalenza del secondo percorso al primo, né tantomeno subordinando l’accettazione dello spostamento alla messa in sicurezza del secondo percorso. «Anzi, rileva il Tar - hanno spiegato dall'associazione -, da nessuna parte si legge di una richiesta in tal senso da parte del Comune alla Odissea; al punto che è stata quest’ultima ad avviare spontaneamente l’iter per un percorso protetto e adeguato».
Un iter che, per Vivere Longuelo, a due anni dalla delibera non avrebbe ancora portato ad alcun intervento sul percorso, «tutt'ora non protetto e sfociante nel parcheggio delle auto dirette al Golf e al ristorante annesso», come dimostrerebbero delle foto, da loro scattate la scorsa domenica 12 maggio. Di conseguenza, punto a capo e tutto da rifare, conclude il Tar.
«Da parte nostra - ha concluso l'associazione -, esprimiamo soddisfazione per l’accoglimento del nostro ricorso e ci auguriamo che il Comune abbandoni del tutto la strada intrapresa, non solo per non averne voluto o saputo spiegare l’interesse pubblico, ma anche per aver trascurato del tutto il coinvolgimento del territorio: sia prima dell’adozione della sentenza, ignorando l’esistenza della Rete di quartiere, sia successivamente, a fronte delle firme di 320 cittadini a sostegno del ricorso da noi presentato».
Ahahahah.... il privato che c'è dietro l'Odissea chi è?... bella domanda... vediamo chi risponde...
Il duo Gori-Valesini abbia la decenza di chiedere scusa ai cittadini.
Quindi non c'era il pubblico interesse, ma solo un accordo iure privatorum? Ho capito giusto???? Ma non ci posso credere!!!!! Ma non l'avrei mai detto!!!! E non hanno ascoltato la Rete di Quartiere che tanto hanno voluto e sbandierato????? Ma non ci credo!!!! Ah dimenticavo ma il privato che c'è dietro l'Odissea srl chi è??? Chiedo per un amico...