Via San Bernardino chiusa a metà: l'effetto sul traffico si fa decisamente sentire
Bloccato il fornice in uscita. Ingorghi lungo via San Giorgio da Largo Tironi, su via Paleocapa da viale Papa Giovanni e lungo via Baschenis

Il traffico è intenso questa mattina a Bergamo tra via Autostrada, Largo Tironi, via San Giorgio e tutta la zona intorno al sottopasso di via San Bernardino che da ieri, lunedì 14 aprile, è chiuso per metà.
Il blocco
Non si può infatti più uscire dalla città in direzione Colognola in quanto il fornice in uscita dalla città è stato sbarrato per consentire i lavori ai sottoservizi.
E questo è solo l'inizio dato che poi il cantiere vero e proprio, quello di Rfi per il raddoppio Bergamo-Ponte San Pietro, prenderà il via da giugno, con la fine delle scuole, e bloccherà anche il passaggio in entrata per ulteriori nove mesi.
Il problema del pomeriggio-sera
Intanto, le problematiche si sono fatte sentire, ma non subito, anche perché l'ultima auto è passata alle 8.50, quindi dopo l'ora di punta mattutino. Il caos i è registrato dalle 17.30 circa di pomeriggio, con l'uscita dagli uffici. La chiusura in direzione Colognola va infatti a pesare soprattutto su coloro che da Bergamo centro devono recarsi a casa nei paesi circostanti.
Gli ingorghi
Gli ingorghi sono stati soprattutto lungo via San Giorgio da largo Tironi, su via Paleocapa che partiva da viale Papa Giovanni lungo via Baschenis. Nonostante i cartelli, già piazzati da sabato, qualcuno infatti è stato colto alla sprovvista o comunque non ha saputo orientarsi e ricalcolare immediatamente il miglior percorso alternativo.
A cercare di aiutare, c'era la polizia locale, piazzata in punti diversi per far scorrere il traffico anche quando c'era il rosso, e si è intervenuti sugli stessi semafori per accorciare i tempi degli attraversamenti pedonali.
Ha ovviamente ragione anche Marcello. Bisogna fare di tutto per stroncare i comportamenti anacronistici e snob di quelli come quel signore li', evidentemente un perdigiorno che circola per Bergamo in bicicletta. Anche a lui che fa pochi chilometri, questi politici smidollati e alieni a questa società illumiata dovrebbero rendere la vita impossibile, cosi' che molli la bici e si metta in coda insieme a noi che siamo in auto, possibilmente pero' dietro e non davanti ed evitando di occuparci il parcheggio. 200.000 siamo, e una città per almeno 200.000 auto vogliamo.
È indubbio che c'è chi pensa e crede che lavorare significhi solo guardare lo schermo di un pc di inviare email, vedersi in riunioni in video e altro, di conseguenza può gironzolare in bici o bus. Invece c'è tanta gente che lavora diversamente, producendo veri beni, vendendoli e consegnandoli. Come me, lo fanno migliaia di persone, anche con la pioggia, la neve, il caldo e il freddo e in tempi ragionevoli. Lo possono fare solo con auto, furgoni, camion, non coi trenini, le bici o i bus elettrici. La realtà è diversa dalla fantasia da scrivania.
Il signor Giuseppe Francesco può permettersi di girare in bici (e di prendere in giro il prossimo che invece non può farlo) evidentemente perché lui abita in centro città. Gli segnalo che il comune di Bergamo fa 120.000 abitanti, ma intorno a esso abitano almeno il doppio di persone (più di 200.000 di sicuro) che di solito non possono andare al lavoro in bici, perché di chilometri da percorrere ne hanno tanti. La congestione del traffico impatta anche su chi non vuole affatto entrare nella vostra preziosa città (p.s. tenetevela pure, io ormai la evito!), ma ci deve girare intorno. Certe persone sono capaci solo di fare altezzosa ironia, del tutto fuori luogo. E sempre uguale. Come sono monotoni!!!
Ha ragione FG come al solito. Noi non vogliamo piú treni, autobus, ciclbilitá. Noi vogliamo tutto fatto e pensato SOLO per le auto, perché non ci é bastato ancora e vogliamo continuare a passare la vita in auto finché campiamo.
Io oggi ho percorso 330 km in 4 province, pensa forse si possa fare in bici scampanellando? Il caos è solo e sempre a danno di chi lavora. Non sipuò più uscire o untrare in Bergamo da via moroni per la corsia a favore dei bus cinesi; non si può più entrare e uscire da Bergamo da via San Bernardino. La ciorconvallazione si trova l'uscita per Dalmine chiusa da mesi, con il blocco della stessa, tutte le mattine. Devono uscire tutti a curnasco bloccando la circonvallazione, come nell'altro senso. Non si può più passare dalla strada statale Bergamo Milano (strada poco importante, evidentemente per chi vuole i bus cinesi) neanche a Dalmine, bloccando tutto il traffico. Date un 'alternativa ai vostri blocchi, signori presidente della provincia, signora sindaca di Bergamo, signor sindaco di Dalmine, che la gente lavora e paga le tasse, con i cui soldi prendete lo stipendio.