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Vitali avverte: «Msc potrebbe investire altrove». Interporto a Cortenuova a rischio?

A pesare sarebbero le lungaggini e le ultime parole del presidente della Provincia, che non ha dato prospettive chiare per l'immediato

Vitali avverte: «Msc potrebbe investire altrove». Interporto a Cortenuova a rischio?
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Sono ore di acque agitate sull'ipotesi del nuovo interporto di Cortenuova. La Vitali Spa, che insieme alla Msc Mediterranean shipping company fa parte della Cortenuova Freight Station, costituita nel 2020 proprio in vista della realizzazione dell'interporto, ha avvisato che il suo partner sarebbe particolarmente spazientito e rischierebbe di sfilarsi, facendo sfumare quindi l'operazione.

Troppo tempo

A innervosire la Msc, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, sarebbe il protrarsi delle tempistiche rispetto alle quali, tra l'altro, non sembra esserci un cambio di passo. Le parole pronunciate nel Consiglio provinciale di lunedì 3 marzo dal presidente Pasquale Gandolfi, che ha annunciato di voler innanzitutto organizzare gli "Stati generali delle infrastrutture bergamasche", sarebbero suonate alle orecchie del colosso come un ulteriore diversivo per prendere tempo.

La risposta

In particolare, il presidente della Provincia ha risposto ad un'interpellanza sulle infrastrutture da realizzare in Bergamasca, presentata dal consigliere di Fratelli d'Italia e sindaco di Antegnate, Simone Nava. Oltre che sull'autostrada Bergamo-Treviglio, si è anche soffermato proprio sul centro intermodale che «non può essere solo uno scalo merci lombardo, ma deve essere uninfrastruttura più grande per lo scambio merci ferro-ferro».

I punti caldi

Ha continuato: «La proposta dell'utilizzatore è di fare di Cortenuova un retro porto di Genova, Ravenna, Venezia e Trieste. Da qui nascerebbe la strategicità perché le merci partirebbero dai quattro porti su treno per arrivare nella Bassa dove sarebbero smistate e ripartirebbe, sempre su rotaia, verso il Nord-Europa tagliando i tempi di trasporto marittimo per Rotterdam o Anversa. Questo punto va però chiarito significherebbe che che le merci in uscita su gomma da Cortenuova sarebbero pochissime».

Altro punto fondamentale per Gandolfi è la necessità che sia riservato uno spazio alle aziende orobiche per sostituire lo scalo merci che ha chiuso l'anno scorso a Bergamo.

Brescia più vicina

A questo punto, il rischio paventato da Vitali è che il progetto dell'interporto a Cortenuova possa sfumare per essere costruito non troppo distante, ma non più in Bergamasca; probabilmente in territorio bresciano.

Commenti
Roberto

Caro Luca se pensi che il futuro per il nostro già devastato territorio siano gli inceneritori e le logistiche ... Anche no !!! Poveri noi

Matteo

Il problema è sempre quello. COME si fanno le cose. Interporto recuperando aeree dismesse? Sicuramente SI. Interporto consumando o meglio sprecando altro suolo? Sicuramente NO. Invece di spazientirsi (e chi se ne frega!) il socio del sciur Vitali presenti in progetto all'avanguardia realizzabile in un territorio già devastato e urbanizzato all'interno simile. Certo che se la logica è quella della autostradina Treviglio Dalmine non andiamo lontani.

Luca

Con i no non si va da nessuna parte, no a all'inceneritore a Montello , no all'interporto ...fra poco arriverà l'intelligenza artificiale full time e spariranno migliaia di posti che potrebbero essere impiegati in qs. due realtà, ad esempio . altrimenti si andrà a raccogliere la verdura al posto dei marocchini .

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