In uno dei borghi più affascinanti

La crisi profonda di via Pignolo

La crisi profonda di via Pignolo
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Soltanto nella parte bassa di via Pignolo, negli ultimi mesi, hanno chiuso il fruttivendolo, la gastronomia, l’ottico. Se saliamo appena oltre la piazzetta Santo Spirito, troviamo che il bel negozio di biciclette ha abbassato la saracinesca, la bottega di creazioni di ceramica anche. Il caffè che era diventato un po’ il simbolo della possibile rinascita del borgo, La Chicca, ha pure gettato la spugna. Che cosa sta succedendo nel borgo?

 

 

Se molti chiudono, qualcuno ci prova e apre: brillano le vetrine di un nuovo parrucchiere e di un negozio di abbigliamento, i due artisti che hanno avviato i loro atelier resistono e il liutaio continua a nobilitare la via. Ma, nel suo insieme, il borgo non riesce a risollevarsi. È una storia vecchia, ma che non si risolve, un male che non guarisce: la gente se ne è andata e non torna. I bed & breakfast non aiutano. Pignolo contava mille e duecento abitanti negli Anni Settanta, oggi siamo sugli 850 residenti. L’età media è alta, i bambini sono pochi. Da un lato. Dall’altro, il borgo non riesce ad attirare il passeggio della città, non ce la fa a intercettare la voglia di fare compere, di “shopping”, di bere l’aperitivo. La forza gravitazionale di via XX Settembre e di piazza Pontida è troppo forte. E nella parte alta di via Tasso e quindi in via Pignolo arrivano soltanto i rivoli del torrente di gente (una volta era un largo fiume, ma i diversi centri commerciali si sono accaparrati gran parte della clientela).

 

 

Riaprire al traffico. Ora si parla di riaprire al traffico la parte di via Pignolo che sta tra via Verdi e piazzetta Santo Spirito: le auto potranno scendere lungo la via fino all’incrocio con via Camozzi. Potrebbe essere un’idea buona per fare tornare la gente nella strada? Non la pensano tutti allo stesso modo. Secondo alcuni commercianti, per rianimare la strada sarebbe importante organizzare delle manifestazioni che facciano venire voglia di venire qua. Gli Istituti educativi di Bergamo stanno promuovendo incontri e iniziative musicali nel chiostro di via Tasso e puntano sul rilancio dell’albergo Commercio, da anni chiuso. Siamo sempre in via Tasso, ma a cinquanta metri da via Pignolo. Sarebbe importante anche restituire alla...

 

Articolo completo alle pagine 4 e 5 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 7 novembre. In versione digitale, qui.

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