Operazione trasparenza

Palermo spende in carta igienica 51 volte più di Palazzo Frizzoni

Palermo spende in carta igienica 51 volte più di Palazzo Frizzoni
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Lunedì 22 dicembre è stato messo online il sito Soldipubblici, un’iniziativa voluta dal Governo Renzi e gestita dal Siope, il Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici del ministero dell’Economia. Questa piattaforma, di uso assai intuitivo, permette a tutti i cittadini muniti di tastiera e mouse di tenere sott’occhio le spese della Pubblica Amministrazione. Detto in altre parole, permette a tutti noi di andare a vedere dove vanno a finire i (molti) soldi che versiamo annualmente allo Stato e agli enti locali per supportare quell’enorme sistema che costa ben 800 miliardi di euro l’anno. Un sacco di numeri, tutti ben ordinati e di facile lettura, che rientrano in quella “operazione trasparenza” di cui il premier Matteo Renzi ha sempre parlato ma che, fino ad oggi, si stentava a vedere. E invece è successo: una promessa, per quanto possa esser ritenuta piccola, mantenuta. Il sito, seppur al momento appaia già molto funzionale, è solo agli albori: nel 2015 verrà ampliato e ulteriormente sviluppato. Al momento permette di accedere ai dati dei pagamenti delle Regioni, delle aziende sanitarie, delle Province e dei Comuni, aggiornati al mese precedente, ma nei mesi a venire allargherà ulteriormente la propria visuale.

 

soldipubblici

 

Come funziona. Vi avvisiamo che Soldipubblici può essere un sito veramente divertente, soprattutto per i più curiosi. Ma può anche far salire la bile, perché permette a tutti noi di vedere come vengono spesi i nostri soldi e, talvolta, i risultati della nostra ricerca possono far girare un po’ le scatole. Ma come funziona? Molto semplice: una volta entrati nel sito basta digitare nel motore di ricerca interno il nome dell'amministrazione che si desidera prendere in esame (ad es. Comune di Bergamo) e la categoria per la quale si vogliono ottenere le informazioni relative alla spesa effettuata da quella amministrazione (ad es. materiale sanitario). In risposta alla vostra ricerca otterrete una semplice tabella, in cui è indicata la spesa effettuata per la voce ricercata nell’anno passato 2013, quella dell’ultimo mese (in questo caso novembre 2014) e quella per l’anno in corso aggiornata all’ultimo mese.

Spese pazze. Divertente, abbiamo detto, ma anche assai interessante: questa piattaforma è una vera e propria finestra aperta sul mondo delle PA e, in particolare, delle loro spese. Che, purtroppo, sono spesse volte delle spese pazze, o se si vuole essere più cauti nel dar definizioni, quantomeno strane e difficilmente spiegabili. L’Huffington Post, ad esempio, s’è divertito a vedere quanto spendono i vari Comuni per le spese igieniche, come la carta igienica: il Comune di Palermo, non certamente noto per essere di manica stretta, ha speso 303mila e 670 euro in materiale igienico nell’arco di tutto il 2013 e, nel 2014, è già a quota 265mila euro. A Palazzo Frizzoni, invece, per la stessa identica spesa sono stati sborsati, nel 2013, meno di 11mila euro e, nell’anno in corso, quasi la metà, cioè 5mila e 115 euro. Una differenza abissale: a Palermo spendono 51 volte di più di Bergamo in materiale igienico. Ora, delle due l’una: o nel capoluogo siciliano si va molto spesso in bagno, oppure c’è qualcosa che non quadra. Propendiamo per la seconda. Anche perché è vero che Palermo ha più spese e più personale essendo anche capoluogo di Regione, ma la differenza è ampia anche con altri Comuni del siciliani: Catania ha speso, nel 2013, circa 35mila e 900 euro; Ragusa quasi 41mila euro; Enna poco meno di 16mila euro. Insomma, un problema assai diffuso, a quanto pare, quello del costo della carta igienica in Sicilia.

 

provincia foto

 

In aiuto della Provincia. Oltre che per curiosare, il sito può anche essere usato, dai cittadini più probi e generosi, per aiutare gli enti locali a trovare quelle voci di bilancio dove tagliare, forse, non sarebbe male. Pensando a casa nostra, nelle ultime settimane stanno facendo molto discutere i continui tagli dei finanziamenti alla Provincia, con via Tasso costretta a stringere (e non di poco) la cinta. Eppure, talvolta, le spese paiono essere forse un po’ squilibrate. Per fare un esempio: tra il 2013 e il 2014, la Provincia di Bergamo ha speso più di 1 milione e 150mila euro per le… pulizie. Importanti, certo, ma perché la Provincia di Brescia, ad esempio, ha speso meno di 700mila euro nello stesso arco di tempo? Quella di Mantova, per le pulizie, negli ultimi due anni ha speso poco più di 725mila euro e la Provincia di Verona addirittura meno di 160mila euro. A quanto pare, in via Tasso, i funzionari provinciali sporcano molto. Oppure, semplicemente, si potrebbe rivedere un po’ la spesa.

Tante domande, poche risposte. In mezzo a tutti questi numeri e tutte queste ricerche, c’è veramente da perdersi. L’iniziativa, comunque, rappresenta un passo in avanti importantissimo, che era stato pubblicizzato anche dal Commissario alla spending review Carlo Cottarelli, a cui è stato dato il ben servito prima ancora che potesse prendere in mano le forbici per fare qualche taglio. Il problema è che, al momento, le tante domande che vi saltano in mente spulciando questi dati rimarranno senza risposta. Il motivo, come sempre, è lo scaricabarile tipicamente italiano. L’Huffington Post, ad esempio, ha tentato di trovare risposte contattando l’Agenzia per l’Italia digitale della presidenza del Consiglio dei Ministri, che si occupa della manutenzione del sito. Lì, però, fanno sapere che si occupano solo di inserire i dati, mica di indagare su questi. Hanno allora provato a chiedere alla presidenza del Consiglio, promotrice dell’iniziativa, che li ha girati all’Ufficio di bilancio e ragioneria, dal quale, però, semplicemente non hanno risposto. Insomma, per ora ci è possibile indagare sugli sprechi, non sui motivi (se realmente esistono) degli stessi. Chissà che con le implementazioni del 2015 non migliori anche questo lato. Per ora accontentiamoci.

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