Per noi in gol Zapata al 28'

Una beffa atroce. Peccato davvero perché si poteva sognare in grande

Una beffa atroce. Peccato davvero perché si poteva sognare in grande
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Una beffa atroce. Una partita giocata allo stesso livello di chi in Champions League abita da una decina d’anni e la voglia di vincere che nel finale ti fa prendere l’infilata decisiva da cui nasce il gol dell’1-2. L’Atalanta perde in casa contro lo Shakhtar la seconda gara del girone C di Champions; segnano Zapata, Junior Moraes e Salomon, con il risultato che è anche condizionato dal rigore fallito da Ilicic in avvio. Un peccato enorme, un risultato che probabilmente chiude con largo anticipo ogni velleità di qualificazione dei nerazzurri, che a questo punto devono iniziare a fare più di un ragionamento sulle gare di coppa.

 

 

Tante sorprese nella formazione scelta da Gasperini rispetto alle attese della vigilia. Il dubbio relativo a Gomez si risolve positivamente, con il numero 10 argentino regolarmente al suo posto, ma di variazioni ce ne sono comunque parecchie: in difesa gioca Masiello e non Kjaer, in mezzo c’è Pasalic e non Freuler, sulla sinistra ecco Castagne invece di Gosens e davanti fuori Malinovskyi con Ilicic a completare il tridente. Gli altri uomini che formano l’undici titolare sono Gollini, Toloi, Palomino, de Roon, Hateboer e Zapata, per una Dea che scende in campo con il solito 3-4-1-2. Nello Shakhtar, mister Castro sceglie Kovalenko al posto di Konoplyanka per un 4-3-3 un pizzico più coperto del solito ma senza rinunciare alla grande pericolosità offensiva garantita comunque da Marlos, Taison e Junior Moraes. Nonostante siano aperti solo il primo anello e il settore arancio del secondo, il clima allo stadio è elettrico. Nei settori blu e verde la passione è travolgente e la Dea recepisce subito gli stimoli positivi portandosi nella metà campo avversaria con continuità.

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La prima azione degna di nota arriva al 4’: Ilicic lancia nello spazio a destra Hateboer, sul cross dell’olandese Kryvtsov anticipa Zapata in angolo con il colpo di testa di Pasalic successivo (5’) che finisce alto di poco. Come ogni partita importante con in campo l’Atalanta, sul Meazza inizia a piovere, ma le gocce che cadono dal cielo non spengono l’ardore nerazzurro. A 14’ Ilicic chiama l’uno-due a Gomez, il colpo di tacco del capitano degli orobici è perfetto e sul dribbling successivo Ilicic finisce a terra per un contatto (dubbio) di Kryvtsov che Stieler (con aiuto del Var) punisce con il rigore: sul dischetto si presenta il numero 72 sloveno, il suo sinistro a chiudere è forte ma scontato e Pyatov vola a respingere. Nei minuti successivi, l’Atalanta subisce un po’ il contraccolpo ma attorno alla mezz’ora torna a risplendere la Dea dei giorni migliori: assist al bacio di Ilicic in verticale per Pasalic, che da due passi scarica il destro sul palo. L'azione prosegue e stavolta tocca ad Hateboer mettere dentro il cross da destra su cui Zapata di testa insacca l’1-0 dopo un'uscita un po' a farfalle di Pyatov. Il popolo orobico esplode di gioia, la squadra è in estasi ma nei minuti successivi cala un pizzico l’attenzione e lo Shakhtar mette fuori la testa: al 30’ parata in tuffo di Gollini su Marlos, al 31’ ancora il portiere nerazzurro pronto a respingere su Alan Patrick e al 41’ ecco purtroppo il pareggio, con Junior Moraes che sfrutta l’assist in verticale (errore di de Roon nel contrasto con Alan Patrick) e segna a porta vuota nonostante la scivolata di Palomino. Nel recupero del primo tempo gli ucraini legittimano il pareggio con una stupenda punizione di Marlos fermata dalla traversa (45’+2).

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Nella ripresa i bergamaschi entrano in campo con buon piglio mentre lo Shakhtar da subito pensa solo a difendersi con ordine; al 53’ Zapata e Castagne rifiniscono per Gomez, che viene stoppato da Pyatov, mentre dieci minuti più tardi l’azione palla a terra dei nerazzurri è magistrale ma poco fortunata: Castagne per de Roon, apertura per Gomez che mette in mezzo una bella palla tesa chiusa da Zapata sul fondo in spaccata (63’). Lo Shakhtar si difende con ordine e crea pochino. Al 67’ Castagne serve Zapata, che però abbatte con il destro il portiere degli ucraini Pyatov; nel finale i nerazzurri hanno poche forze per attaccare ancora con lucidità e si vive soprattutto di fiammate: al 73’ palla splendida di Malinovskyi per Gomez, che riesce a fare un tunnel a Kryvtsov ma viene poi anticipato dal portiere; all’81’ Stepanenko impegna Gollini da buona posizione e quando la gara sembra incanalata sul pareggio arriva il recupero che, questa volta, risulta fatale alla Dea. Poco prima del 90’, Malinovskyi con il mancino mette la palla sul fondo di un soffio calciando dal limite dell’area di rigore; al 91’ azione avvolgente della Dea con Gomez che riceve da Toloi e impegna Pyatov sul suo palo; all’ultimo respiro arriva la beffa più grande: contropiede a destra di Dodò, de Roon si lascia superare troppo facilmente e la palla per Solomon diventa decisiva dopo il mancato intervento di Castagne senza che Gollini riesca a salvare il clamoroso 1-2. Vincono gli ucraini al 95' strappando molto più di quanto avrebbero meritato, l’Atalanta esce tra gli applausi e ancora una volta la Champions riserva solo grande amarezza. Peccato, peccato davvero, perché si poteva sognare.

 

Atalanta-Shakhtar Donetsk 1-2
Reti: 28’ Zapata (A), 41’ Junior Moraes (S), 95’ Solomon (S)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Tolo, Palomino, Masiello (68’ Muriel), Hateboer (57’ Gosens), de Roon, Pasalic, Castagne, Gomez, Ilicic (57’ Malinovskyi), Zapata. All. Gasperini.

Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov, Bolbat (93’ Dodo), Kyvtsov, Matviyenko, Ismaily, Stepanenko, Alan Patrik (68’ Solomon), Taison, Marlos (85’ Konoplyanka), Kovalenko, Junior Moraes. All. Castro.

Arbitro: Tobias Stiller (GER) (Mike Pickel e Christian Gittelmann (GER); Marco Fritz (GER); Bastian Dankert e Sacha Stegemann (GER).

Ammoniti: 14’ Kryvstov (S), 35’ Stepanenko (S), 44’ Ilicic (A), 45’ Junior Moraes (S), 49’ de Roon (A), 64’ Bolbat (S), 80’ Toloi (A), 92’ Malinovskyi (A).

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