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La regina Elisabetta abdica, dicono (La lascia o no, 'sta corona?)

La regina Elisabetta abdica, dicono (La lascia o no, 'sta corona?)
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É corsa voce, in questi giorni, che la regina Elisabetta II del Regno Unito sarebbe intenzionata ad annunciare la propria abdicazione, in favore del principe Carlo, nel corso del tradizionale discorso ai sudditi del giorno di Natale.

All’origine dei rumors starebbe un’anomalia nelle scommesse denunciata dal colosso Coral: «Questa mattina, abbiamo notato una serie di scommesse che ci hanno messo in allarme», ha dichiarato John Hill, un portavoce Coral. «Circa 15 puntate - tutte da circa 200 sterline (300 euro circa) ciascuna sono state collocate nel giro di un'ora, il che è davvero insolito». Il portavoce di Buckingham Palace cui è stato chiesto se aveva niente da dire circa la notizia ha risposto in puro stile britannico che non era solito mettere il naso negli affari dei bookmakers («Not to comment on any bookmakers’ work»). Gli inglesi sono noti per scommettere su tutto, e da qualche ora le dimissioni della Regina vengono  date da 16:1 a 5:1, con una continua altalena probabilistica a seconda delle notizie o dei ragionamenti che si susseguono a ritmo serrato sul solito nulla.

Alcuni sostengono che sia improbabile che un annuncio così importante - e del tutto inatteso - venga diramato nel corso del discorso di Natale, perché non solo è già stato registrato (e quindi la notizia doveva essere già uscita) ma verrà anche diffuso - come già in passato - alla stessa ora locale in tutte le nazioni del Commonwealth, ovvero in ore successive partendo dalla linea del cambiamento di data che si trova, come noto, in pieno Oceano Pacifico. I londinesi verrebbero dunque a conoscenza della decisione quando ormai gli aborigeni australiani o i velisti della Nuova Zelanda avrebbero terminato i festeggiamenti. Questo in linea ufficiale: in linea di fatto è chiaro che col tempo e nel tempo di internet non appena un telegiornale delle Isole Salomone o di Papua Nuova Guinea - entrambe nazioni del Commonwealth - mettesse il capino fuori per annunciare che Her Majesty The Queen ha lasciato il trono al figlio Carlo o al nipote Principe William duca di Cambridge, tutta Londra - freddo o non freddo - si ritroverebbe a Trafalgar Square, a Piccadilly Circus o davanti ai cancelli del palazzo senza nemmeno togliersi il pigiama. E poi, aggiungono i bene informati, non si è mai dato che un atto istituzionale di questa importanza venisse compiuto lontano dall’Abbazia di Westminster, con tutti i dignitari del regno seduti in pompa magna ad ascoltare il sovrano con tanto di corona sulla testa ed altri ammennicoli rari e preziosi nelle mani e intorno alla persona.

Dunque, se abdica, non lo annuncia per televisione, questa regina che è nota per essere devota alle forme tradizionali del potere quasi più che alla sua stessa persona. Ma poi, lascia davvero o i bookmakers hanno fatto solo finta di avere avuto una soffiata? Il maggiordomo di casa Windsor ha detto in altra occasione che secondo lui la padrona di casa non è tipo da abbandonare il trono se non da morta. E tutti rimandano al celebre discorso dell’aprile del 1947 in cui l’allora soltanto Principessa Elisabetta, duchessa di Edimburgo, espresse così la sua dedizione al Paese: «Io dichiaro davanti a voi tutti che la mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della nostra grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo».

Adesso sappiamo che è stata lunga. Tanto lunga che Elisabetta II è il sovrano più longevo della storia britannica, e il secondo ad aver regnato più a lungo, dopo la regina Vittoria, che regnò 63 anni, 7 mesi e 2 giorni. Un record, quest’ultimo, a portata di mano, visto che Elisabetta salì al trono il 6 febbraio del 1952 (quando il padre morì d’infarto) e ciò significa che tra meno di 2 mesi festeggerà i 63 anni da regina. Conoscendone la tempra (dai giornali e dai libri, ovvio) c’è da scommettere che - a Dio piacendo - vorrà rimanere in sella almeno fino alla fine di settembre prossimo, così da raggiungere e superare la grande bis-bis nonna. Perché non togliersele, certe soddisfazioni, quando non costa nulla?

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