Semplicemente, ha vinto la più forte

Il centravanti segna, il portiere para e la Juve vince. Finisce 0-1 per la squadra più forte la semifinale di andata della Coppa Italia; a Bergamo decide il gol di Higuain al 3’ e il paradosso è che la Juventus ha poi gestito le operazioni, rischiando poco o nulla, con Buffon che si è rivelato l’uomo decisivo. L’eterno portiere bianconero, infatti, al 25’ ha respinto un rigore di Gomez, mentre a due minuti dalla fine il suo intervento in uscita disperata su Hateboer è perfetto e permette così ai bianconeri di chiudere con il minimo vantaggio impreziosito dal gol segnato in trasferta. L’Atalanta ha giocato una gara generosa, ma se la Juventus si presenta a Bergamo con la miglior formazione possibile e gioca al massimo per conquistare la finale, fare di più è francamente difficile. Tra i nerazzurri prestazione negativa di Gomez e Cornelius, un grande cuore da parte di tutti ed esordio tra i professionisti del giovanissimo Barrow, che nel finale si è anche fatto vedere un paio di volta al cross. Peccato, adesso c’è una gara di ritorno da giocare comunque al massimo con l’obiettivo di andare a Torino a fare gol, ma forse la cosa più giusta da dire è che la bellissima Atalanta di Gasperini non è ancora pronta per giocare alla pari della Juventus queste partite.
Doppia sorpresa del tecnico nerazzurro nelle scelte di formazione iniziali. Il mister atalantino, contro ogni previsione, lascia fuori ancora Caldara (sembrava scontato il suo rientro) e in difesa schiera ancora una volta Palomino tra Toloi e Masiello. In mezzo al campo, Hateboer e Castagne vincono il ballottaggio su Gosens, con de Roon e Freuler centrali, mentre in avanti gioca Cornelius tra Gomez e Cristante. Ilicic, protagonista sabato a Sassuolo, si accomoda in panchina. Nella Juventus, Allegri sceglie i migliori per dare seguito ai suoi propositi di ricerca della quarta finale consecutiva e davanti al rientrante Buffon ci sono tutti i big: Pjanic in mezzo, Douglas Costa all’ala e Higuain al centro dell’attacco. Serata fredda, nebbia fastidiosa ma non impossibile e visibilità scarsa per i quasi sedicimila tifosi sugli spalti. Nemmeno il tempo di mettere la palla al centro e i buoni propositi di chiudere la gara senza gol presi svaniscono nel giro di centottanta secondi. Dopo un bel pallone in mezzo salvato da Berisha (2’), Higuain dimostra subito a tutti di essere un cecchino infallibile e lo 0-0 è un ricordo: contrasto di Mandzukic su de Roon, palla dentro per Higuain con Palomino che in scivolata non trova la palla e numero 9 bianconero che si invola a tu per tu con Berisha e lo trafigge di giustezza sul palo lontano.




L’avvio della Dea è da incubo, per lunghi tratti fatica perfino ad uscire dalla propria metà campo con gli ospiti che controllano le operazioni senza grandi affanni e la partita sembra già finita. Al 25’ però succede qualcosa che senza Var avrebbe scatenato una serie infinita di polemiche: un pallone filtrante di de Roon per Cornelius viene toccato di tacco dal danese verso l’accorrente Cristante ma Benatia tocca con il braccio e Valeri (grazie alla chiamata di Fabbri, addetto Var) ferma tutto e assegna il rigore alla Dea. Sul dischetto si presenta Gomez (Ilicic è in panchina) ma il numero 10 fallisce il destro piazzato calciando proprio dove Buffon si tuffa. L’Atalanta del primo tempo, poi, è poco altro: gli ospiti al 28’ sfiorano il raddoppio con Higuain su cross di De Sciglio e al 35’ con una bella combinazione Higuain-Mandzukic conclusa da Matuidi sul fondo. Il gol a freddo e il penalty fallito piazzano un duro colpo al morale di Gomez e compagni, regalando all’estremo difensore della Juve pure la grande vetrina.








In avvio di ripresa (con Ilicic inserito al posto di uno spento Cornelius) la Curva prova a spingere forte: de Roon al 46’ recupera un ottimo pallone ma Gomez calcia troppo debolmente verso Buffon e l’occasione sfuma. Due minuti più tardi lo stesso numero 10 della Dea mette in mezzo un tiro-cross insidioso che l’estremo difensore della Juve alza in angolo. Quello che sembra l’inizio di un assalto, però, si rivela un fuoco di paglia. La Juventus addormenta il gioco, con il palleggio e uno strepitoso Higuain terminale offensivo la squadra di Allegri riesce sempre a ripartire bene e pur non creando pericoli dalle parti di Berisha lascia la sensazione di poter colpire in ogni istante. La partita si trascina al finale con tanti cambi e poche emozioni, nell’Atalanta entrano anche Barrow per Cristante (esordio assoluto per lui) e Petagna per Gomez. All’84’ Higuain mette sul fondo un destro debole dopo azione personale e all’88’ i nerazzurri (più con il cuore che con la ragione) si conquistano la grande occasione per evitare la sconfitta: tiro rimpallato, la sfera capita dalle parti di Hateboer che tira a colpo sicuro ma trova sulla sua strada uno strepitoso Buffon in uscita bassa, poi Petagna (messo in campo per Gomez) ci mette troppo a tirare a l'occasione sfuma. È l’ultima emozione della gara: dopo 5’ minuti di recupero e un paio di mischie in area, Valeri manda tutti sotto la doccia. L'applauso dello stadio per l’Atalanta è sintomatico di come l’apprezzamento per i nerazzurri vada oltre ogni risultato. Una squadra che comunque ci ha provato e ha perso perché gli altri sono più forti.
Atalanta-Juventus 0-1
Reti: 3’ Higuain (J)
Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, de Roon, Freuler, Castagne; Cristante (76’ Barrow); Cornelius (46’ Ilicic), Gomez (82’ Petagna). All. Gasperini.
Juventus (4-3-3): Buffon; De Sciglio, Benatia (81’ Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (89’ Bentancur), Matuidi; Douglas Costa (63’ Bernardeschi), Higuain, Mandzukic. All. Allegri.
Arbitro: Valeri di Roma (Dobosz e Peretti; Giacomelli; Fabbri e Vuoto).
Ammoniti: 50’ Chiellini (J), 76’ Toloi (A), 80’ Masiello (A), 94’ Bentancur (J).