Solo quest'anno 1.976.759 acquisti da privati

Usa, il Far West non è mai finito Ci sono 310 milioni di armi in giro

Usa, il Far West non è mai finito Ci sono 310 milioni di armi in giro
Pubblicato:
Aggiornato:

«Siamo una nazione di maniaci delle armi, o siamo semplicemente pazzi?». Se lo chiedeva nel 2002 il regista americano Michael Moore nel suo documentario Bowling a Columbine, dedicato al tema dell'uso delle armi in America. Il pensiero di Moore andava alle stragi nelle scuole americane, in particolare al massacro della Columbine High School, scuola dove la follia di due giovani americani aveva ucciso 13 persone. 13 anni dopo la domanda è ancora senza risposta, ma le stragi nelle scuole sono invece una costante. E nonostante ciò le richieste per l’acquisto di armi sono in continua crescita.

 

 

Un mercato in continua crescita. Il mercato delle armi negli Stati Uniti da almeno sette mesi consecutivi fa registrare cifre in crescita. È questo il dato che mette grande preoccupazioni: le ultime stime dicono che solo a ottobre ci sono state 1.976.759 richieste per l’acquisto di armi private, da tenere in casa. Le stesse armi che mensilmente mietono morti per stragi che potrebbero essere evitate. Se si guardano i numeri dall’inizio dell’anno si scopre che in America da gennaio a oggi ben 17.584.346 cittadini ha fatto domanda al National Instant Criminal Background Check System, o più semplicemente Nics, per poter avere un’arma. Solo nel 2013 venne registrato un maggior numero di domande, 21 milioni, ma andando di questo passo è probabile che il numero venga eguagliato o addirittura superato. Allontanando la lente, i dati macro sono ancora più preoccupanti: si calcola che nei 52 Stati americani circolino qualcosa come 310 milioni di armi.

 

 

Gli americani vogliono le armi. L’acquisto, la detenzione e l’uso di armi da parte di privati cittadini è un tema che periodicamente balza agli onori delle cronache nere americane. Ma ogni dibattito si trova a naufragare di fronte alla mancanza di una reale volontà da parte legislativa a cambiare le cose. Il Presidente Obama ha più volte sollecitato l’opinione pubblica per chiedere una limitazione in tal senso. E Hillary Clinton nella sua campagna elettorale ha dichiarato che la lotta all’uso indiscriminato delle armi da fuoco sarà uno dei punti fermi della sua politica. Tuttavia, dei proclami della politica la gente non ne vuole sapere, e continua ad armarsi. Anche perché, tra i politici scelti nei singoli Stati, il tema rimane tabù, e in pochi osano affrontarlo, portando avanti magari proposte di ridurre l’uso delle armi e la loro circolazione. Rema contro la solita lobby, potentissima, dei produttori di pistole e fucili, ma i primi ad essere contrari sono innanzitutto gli americani, fedeli nel difendere il secondo emendamento, quello che appunto garantisce il diritto di possesso di un'arma.

 

 

I numeri. Gli Stati Uniti hanno la più elevata percentuale di propietari di armi da fuoco nonché la più alta incidenza di morti per arma da fuoco del mondo sviluppato. Nel 1973, una famiglia americana su due teneva in casa delle armi mentre nel 2010 una su tre. Oggi ogni 100mila abitanti sono 112,6 le persone armate. In tutto, negli Stati Uniti ci sono 114 milioni di pistole, 110 milioni di fucili pesanti e 86 milioni di carabine leggere. Le posseggono cacciatori o gente desiderosa di farsi giustizia da sola. In due parole, privati cittadini. E la cosa difficile da comprendere è che, all’indomani di stragi come quelle che si consumano nei campus, paradossalmente la vendita di armi aumenta.

Come si compra un’arma negli Stati Uniti. Essere regolari detentori di un’arma in America è abbastanza facile. Basta avere la fedina penale pulita. Si va in un negozio specializzato o in un supermercato della grande distribuzione, si sceglie l’arma, si paga e si compila un formulario di richiesta per il Nics, che decide se si è idonei o no all’acquisto. Molto spesso la verifica del Nics avviene in maniera superficiale, a volte limitandosi a un colloquio telefonico con il venditore. È interessante notare che su oltre 100 milioni di domande inoltrate al Nics, 700mila siano state respinte.

 

 

Dove comprare. Anche il famosissimo Walmart fino a poco tempo fa vendeva armi, poi dopo l’omicidio di due giornalisti in Virginia, ha deciso di sospendere la vendita di fucili e pistole d'assalto, semi automatiche o con caricatori con più di sette pallottole. Continuerà a vendere «armi per attività sportive e di caccia come pistole e fucili sulla base delle richieste dei clienti». E poi c’è la rete. Online c’è un’infinità di negozi che vendono armi e munizioni e riuscire a procurarsi un vero e proprio arsenale è cosa relativamente facile. Ci sono poi stati, tipo il Texas e l’Oklahoma, dove le leggi in materia di armi sono meno restrittive rispetto a quelle di New York, Chicago, Baltimora, Washington, Los Angeles, e quindi l’acquisto risulta più facile.

Seguici sui nostri canali