Atb, da febbraio biglietti a bordo Ma la comodità si paga (di più)
La novità doveva essere introdotta entro la fine del 2014. Invece, ma non c’è troppo da stupirsi, ci sono stati i soliti ritardi e rinvii, tenendo comunque conto che da tempo è possibile acquistare il «documento di viaggio» in modo digitale con la app Atb, sullo smartphone. Ora però si sta per partire: le nuove macchinette per comprare i biglietti del pullman a bordo stanno per essere installate su 140 degli oltre 200 autobus del gruppo Atb (mancano i sessanta di Locatelli, Sab e Tbso). Si potrà pagare anche con bancomat e carte di credito. Ce ne saranno anche due per ognuno dei 14 tram. Il via tra un mese. Per il momento sui mezzi ci sono solo degli involucri di plastica, ancora da svelare: sono le piastre a cui agganciare le emettitrici.
Ma la comodità si paga. Però il biglietto a bordo costa: 1,50 euro invece che 1,20 per la zona urbana, 2 euro invece di 1,70 per città e hinterland, 3 euro invece di 2,7o per il resto del territorio. Un arrotondamento in eccesso, in sostanza, per evitare il trambusto dato da gente che cerca monetine o recupera resti. L’aumento, però, è ampiamente sotto quanto consentito dalla normativa regionale: si poteva arrivare a un rincaro del 50 per cento.
Calerà l’evasione. Scuse per non avere il biglietto, poi, non ce ne saranno più. L’evasione dovrebbe calare, è l’ipotesi, nonostante si a già molto bassa: 6 per cento, dicono da atb, con multe per mezzo milione l’anno staccate da trenta controllori, di cui cinque-sei attivi ad ogni turno. E se molte volte si vedono i passeggeri non timbrare, c’è un motivo semplice: i due terzi dei viaggiatori sono abbonati. O magari hanno usato la app, apprezzata soprattutto dai giovani e da chi ha dimestichezza con gli smartphone.
I viaggiatori danno un bel 7 al servizio. Ieri sono anche stati diffusi i risultati annuali dell’indagine sulla soddisfazione dei consumatori. Il voto medio dato ad Atb è un bel 7. Non mancano però le richieste di miglioramento, tra cui spiccano le corse domenicali: troppo poche (come rarefatte anche la sera) secondo il 23,8 per cento degli intervistati. E l’azienda sta valutando di implementarle, contestualmente alla necessità creatasi dall’imposizione della sosta a pagamento in centro. Spicca anche la segnalazione di mezzi troppo affollati nelle ore di punta, nonostante il direttore generale Gianni Scarfone abbia sottolineato l’introduzione di 150 nuovi mezzi proprio nelle fasce di maggiore criticità.
Chi sono i passeggeri. Lo zoccolo duro dell’utenza, al solito, sono gli studenti: rappresentano la metà dei passeggeri. I lavoratori sono il 23% da lavoratori, mentre un 15,2% usa gli autobus per lo shopping. Le linee più utilizzate sono la 1 e la 5, le meno usate la 21 e la 28.