Atti vandalici sui muri

Il centro storico di Albino graffiato dall'urlo di giovani writer (inesperti)

Il centro storico di Albino graffiato dall'urlo di giovani writer (inesperti)
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Un fatto che ha indignato l’intera comunità di Albino, verificatosi nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 marzo. Parliamo di atti vandalici in serie i cui segni hanno marchiato decine di edifici, pubblici e privati, del centro storico di Albino, imbrattati in modo vergognoso da ignoti e presunti writers. La polizia municipale si è immediatamente attivata per risalire ai responsabili grazie alle postazioni di video-sorveglianza, comunale e privata, attive in buona parte delle zone colpite, strategia coronata con successo per l’altro atto vandalico che colpì la sede della polizia stessa il 2 febbraio scorso. Siamo stati in sopralluogo per rilevare e fotografare i muri imbrattati, la sigla degli autori del danno è WBS, riprodotta in molte varianti in via Matteotti, via Pezzotta, via Vittorio Veneto, piazza Carnevali, piazzale Mercato, via MO Briolini, via Duca d’Aosta, piazzale dei Caduti e piazza San Giuliano. In molti auspicano una rapida risalita agli autori del gesto e il ripristino a cura e spese degli autori stessi.

36056295_nuovo via MO Briolini
Foto 1 di 4
36056298_graffitti 1
Foto 2 di 4
36056307_nuovo scuole elementari
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36056313_nuovo via Matteotti
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Abbiamo consultato un educatore, esperto in graffiti, secondo il quale «la scritta WBS è riferita molto probabilmente al nome di un gruppo che segna così quello che ritiene il proprio territorio. Questo writer, che sembra firmarsi Kope, probabilmente è un ragazzino alle prime armi. Le opere non hanno alcun valore di graffito, ma rimuoverle sarà una bella impresa». Ernesto A., co-proprietario di un edificio marchiato WBS, ha pubblicato sul muro oggetto di questa attenzione una lettera aperta. Scrive: «Le persone intelligenti e civili non imbrattano i muri. Voi che leggete trovate l’aggettivo più appropriato per definire queste persone, che non hanno neppure il coraggio di mostrarsi. Spesso si parla di stupidità “bestiale” dell'uomo, ma questo è ingiusto e offensivo per le bestie: un animale non potrebbe mai essere stupido quanto un uomo, in modo così “artistico” e “creativo”». Quello che abbiamo raccontato, anche se eclatante, è solamente l’ultimo di una serie di gesti a dir poco censurabili. Ma non vorremmo fermarci qui, bensì cercare di comprendere le motivazioni che spingono alcuni giovani a questo.

Se scendete dai giardinetti di via Donizetti e imboccate il sottopasso che porta alla Cà del Fatur venite avvolti da un affollamento di messaggi tracciati sui muri da improvvisati graffitari che vi svelano pensieri e impulsi di una generazione adolescenziale che lì si ritrova in orario notturno a socializzare. Il fenomeno si sta consolidando a rotazione: infatti la scritta più vecchia porta la data dell’agosto 2010 e alcuni messaggi più recenti si sono sovrapposti ai precedenti, cancellandoli in parte o completamente. È così un libro aperto su cui leggere le pulsioni, i pensieri, gli sfoghi che gli adolescenti proiettano sul muro per affermare se stessi e, forse, per reagire a quanto si presenta nella loro vita. A uno sguardo superficiale, il luogo appare in condizioni di degrado, perché il condominio ha lasciato le pareti del...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 49 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 28 marzo. In versione digitale, qui.

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