Furbettus incivilis

Le tante e fastidiose specie animali che in estate popolano Città Alta

Le tante e fastidiose specie animali che in estate popolano Città Alta
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Ogni anno a primavera tornano le rondini. Ogni anno nella chiesa di Sant’Andrea in Città Alta torna a nidificare una splendida coppia di gheppi. L’arrivo del bel tempo e la concomitanza dell’apertura degli estivi sugli spalti delle Mura Venete apre anche la stagione di massima attività di una specie animale che passa sotto il nome di furbettus incivilis. Quale preziosa opportunità per noi seguaci di Konrad Lorenz, padre dell’etologia, di studiarne e registrarne le bizzarre abitudini comportamentali! Poco attivo con il freddo e le intemperie, all’arrivo dell’anticiclone delle Azzorre il furbettus incivilis esce dalle proprie tane e risale le pendici della Città Alta per mettere in atto i propri rituali di socializzazione e accoppiamento.

 

 

Il ciclista suicida. La prima attività da registrare è anche quella svincolata da un andamento prettamente stagionale: si tratta del ciclismo suicida. Questo comportamento è praticato da garruli branchi di esemplari in livrea colorata in sella a fiammanti biciclette e consiste nello sfrecciare in fila o affiancati da via della Boccola rigorosamente in senso contrario a quello della normale circolazione. Pare impagabile per questa specie l’ebbrezza della velocità e l’adrenalina nel trovarsi di fronte il parabrezza di un’automobile ignara, tant’è che questo comportamento si conclude di solito con l’emissione di strani versi liberatori in cui è possibile distinguere distintamente invocazioni a divinità e alla mamma del malcapitato automobilista. Ma che volete farci. Se proprio dobbiamo trovare un minimo comune denominatore per descrivere tale specie animale, è la tendenza a crearsi al momento delle regole tutte proprie senza curarsi di quelle dell’ambiente circostante e condivise da altre specie come il turista rispettosus o il residente cittaltinus.

 

 

I parcheggiatori incivili. Il furbettus incivilis, si sa, ama spostarsi verso i luoghi di socializzazione con mezzi propri (un poco come le chiocciole ma mooolto più velocemente): automobili e moto. Visto che in Città Alta la disponibilità di stalli è quella che è, e che gli stessi sono a pagamento per buona parte della giornata, il furbettus incivilis dà prova di un comportamento mediamente più scaltro della media, chiaramente osservabile dalla Fara: giunge davanti alla chiesa di Sant’Agostino, se è in macchina fa inversione “a U” (il fatto che il 2 marzo 2019 una manovra del genere sia costata la vita a un uomo di 69 anni è un dettaglio del tutto trascurabile, è storia vecchia e «a me non può capitare») e risale in retromarcia da via Porta Dipinta andando a deporre il mezzo di trasporto, guarda un po’, nelle strisce gialle per residenti. Evidentemente il furbettus incivilis ha capito che da quella parte non ci sono le telecamere della Ztl e ha messo in atto la sua via per il...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 9 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 4 luglio. In versione digitale, qui.

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