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10 anni di Superstrada della Valle E la ex provinciale è ora piena di slot

10 anni di Superstrada della Valle E la ex provinciale è ora piena di slot
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Verrebbe da dire che è una Valle che «si è giocata e si gioca» il proprio futuro. Ricorre nel 2018 il decennale della completa inaugurazione (con la famigerata Galleria Montenegrone) della Superstrada della Valle Seriana, tecnicamente «nuovo tratto della ex statale 671 da Seriate a Cene». Un evento che segnò certamente una tappa importante per la viabilità e l’economia della Valle, ma anche un cambiamento forte per la vecchia provinciale, che oggi attraversa Albino e Nembro con un sapore in tutto simile alla Route 66 bypassata da una nuova autostrada negli States e resa ancora più celebre dal cartone Cars della Disney.

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Albino, la provinciale della Valle Seriana negli Anni '70 (foto da "Sei di Albino se...")

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Il doppio semaforo ad Albino lungo la ex provinciale

33155209_Le sale slot lungo la ex provinciale a Comenduno
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Le sale slot lungo la ex provinciale a Comenduno

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L'ex discoteca Antares in completo abbandono

La superstrada, come si addice alle opere pubbliche del Bel Paese, arrivò con una quarantina d’anni di ritardo, dato che il progetto iniziale risaliva al 1968, quando fu avviata la costruzione del tratto fra Nembro e Bergamo, quello che partiva per tutti all’altezza del Dancing Europa, ultimo di un incredibile rosario di semafori che iniziava almeno a Comenduno. Alla fine degli Anni ’80 arrivò anche uno studio futuribile e futuristico che ipotizzava un enorme tunnel, con aree commerciali, produttive e palestre sotterranee. Negli archivi dei Comuni della Valle c’è ancora un video Vhs che magnificava l’ipotesi. Le gallerie (oltre alla Montenegrone, anche le due fra Albino e Cene) arrivarono davvero trent’anni dopo, con la nuova superstrada.

 

 

Il tratto Seriate-Cene ebbe una gestazione martoriata, come ancora ben racconta online la puntata del 15 aprile 2007 della trasmissione Report di Milena Gabanelli, dall’indicativo titolo "Lavori Sfiniti". Un coacervo di ritardi, mancati espropri, ribassi eccessivi, fallimenti e fondi non stanziati per il quale la politica trovò anche modo di “accapigliarsi” per acquisire i supposti meriti a opera finita, con Antonio Di Pietro impegnato nel taglio del nastro da Ministro delle Infrastrutture e la Lega a manifestare per sottolineare i meriti di Giacomo Stucchi, commissario straordinario dell’Anas fra il 2005 ed il 2006. A far rabbrividire è invece, sempre nella puntata di Report, il dato snocciolato allora da Severo Legrenzi, sindacalista della Cisl e relativo al numero di posti di lavoro persi...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 54 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 25 ottobre. In versione digitale, qui.

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