Con la casacca nerazzurra

Le 100 vittorie di Colantuono (che i fischi non cancellano)

Le 100 vittorie di Colantuono (che i fischi non cancellano)
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Nel giorno più bello, il clima più brutto. I fischi più dolorosi, la reazione più rabbiosa. Atalanta – Cesena è stata, per Stefano Colantuono, una partita speciale. Il 3-2 rifilato ai romagnoli ha permesso al tecnico romano di centrare l’ennesimo record della sua carriera atalantina. La tensione del dopo partita, la voglia di capire se davvero c’è stato un rischio d’esonero e l’adrenalina del dopo gara ha fatto passare in secondo piano un dato che è, numeri alla mano, semplicemente incredibile.

Stefano Colantuono ha ottenuto, in rimonta, la vittoria numero 100 in campionato da quando siede sulla panchina bergamasca. Tra serie A e serie B, dunque, ben 100 successi in 250 partite: una media pazzesca che dice bottino pieno una volta ogni 2,5 gare. Lo score è completato da 68 pareggi e 82 sconfitte per un totale di punti conquistati nelle prime due categorie nazionali che arriva a quota 368: la media totale è di 1,47 a gara.

Con questi numeri è facile capire il risentimento del tecnico romano per un clima difficile dopo appena 11 minuti di partita. E’ certamente vero che ogni campionato rappresenta una storia unica, il passato non è mai garanzia di un futuro all’altezza dei risultati già raggiunti ma, a favore del tecnico atalantino, ci sono numeri che non possono essere sottaciuti nemmeno dal suo più acerrimo detrattore. Perchè, piaccia o non piaccia, a Colantuono chiedono di centrare obiettivi che lui puntualmente riesce ad ottenere. Possiamo discutere sulle modalità, sugli stimoli, sul divertimento che regala, ma poi arrivano i numeri a mettere paletti che vanno sempre tenuti ben presenti. Ed è meglio salvarsi divertendosi poco che retrocedere godendo ogni domenica di un grande spettacolo.

 

SPO,CALCIO Atalanta Stagione 2014-2015

 

In serie A, l’Atalanta ha disputato sotto la guida di Colantuono 166 partite in 5 stagioni, compresa quella in corso. Quindi 4 campionati e nemmeno mezzo. Lo score complessivo recita 54 vittorie, 46 pareggi e 66 sconfitte con 187 gol realizzati e 219 subiti. Il totale dei punti realizzati arriva a quota 208, la media si ferma a 1,25 per una proiezione annua di 47,16: 7-8 punti più in alto rispetto alla media salvezza universalmente riconosciuta. Pazzesco per una realtà come l’Atalanta.

Nel panorama nazionale sono pochi i tecnici in attività che possono vantare numeri simili, Colantuono ha ripetuto nel tempo i suoi risultati e nell’epoca dei diritti televisivi non bisogna mai dimenticare che per una proprietà che deve far quadrare i conti tenendo in grande considerazione l’introito annuale garantito dalla permanenza nella massima serie, gli oltre 30 milioni di euro che ogni salvezza porta in dote sono oro colato. Quest’anno la fetta che spetta all’Atalanta aumenterà pure, ecco perché salvarsi è fondamentale.

 

Cagliari Calcio v Atalanta BC - Serie A

 

Tutti vorremmo vedere un’Atalanta spettacolare, un gioco divertente e tanti gol in ogni partita. Quando la squadra non risponde e non mette in campo prestazioni all’altezza è logico che il dito venga puntato contro il tecnico, però è fondamentale non dimenticarsi mai da dove si arriva mentre si cerca di andare lontano. La dimensione dell’Atalanta deve far puntare prima di tutto alla salvezza, forse in tanti ci si aspettava un campionato più agevole dopo le ultime splendide stagioni ma, a questo punto, bisogna benedire ogni passo in avanti che avvicina la Dea a quota 40. Siamo a -26 con 24 partite da disputare.

E quando mancano due partite alla fine dell’anno, con 14 punti in classifica e la possibilità concreta di alzare il bottino contro Lazio in trasferta e Palermo in casa è giusto attendere il mercato (in attacco e a centrocampo qualcosa verrà fatto) per dare a Colantuono le pedine che mancano per raggiungere un’altra salvezza. Aumentando il record di vittorie, aumentando i punti conquistati per restare in serie A: in panchina, numeri alla mano, è il miglior tecnico della storia nerazzurra. E quindi bisogna fidarsi di lui, quando mette in campo una squadra sparagnina e quando cerca la prestazione giocando a viso aperto. Perché i numeri non mentono mai, quelli del Cola sono inattaccabili.

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