Dopo una sentenza della Corte Europea

Nel cognome della madre

Nel cognome della madre
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Dopo il via libera della Commissione Giustizia, la Camera dei deputati ha iniziato l'esame della proposta di legge che abolisce l’obbligo del cognome paterno per i figli lasciando libertà di scelta ai genitori. Il testo prevede che i genitori, di comune accordo, potranno decidere di dare al figlio il cognome della mamma, o del papà, o di entrambi. In caso di mancato accordo, il figlio avrà il cognome di tutti e due i genitori in ordine alfabetico.

IL PRECEDENTE EUROPEO. Tutto nasce da una sentenza della Corte europea per i Diritti dell’Uomo, recepita dal governo Letta, che si era espressa in merito ad una vicenda italiana: il nostro Paese era stato condannato a causa dell'impossibilità di derogare alla regola dell'attribuzione del cognome paterno ai figli legittimi anche laddove vi sia una diversa volontà concorde dei coniugi, ritenendo tale regola basata su una discriminazione fondata sul sesso dei genitori. Con questa pronuncia la Corte di Strasburgo aveva accolto il ricorso di due coniugi milanesi, Alessandra Cusan e Luigi Fazzo, che, di comune accordo, avevano richiesto di attribuire alla loro figlia Maddalena il cognome materno in luogo di quello paterno, ma che avevano incontrato il rifiuto dell’ufficiale di stato civile. Per l'applicazione delle nuove norme servirà almeno un anno.

IL TESTO IN SINTESI. Ecco per punti cosa prevede la proposta di legge.

- Piena libertà nell’attribuire il cognome del padre o della madre o il doppio cognome da parte dei genitori, secondo quanto decidono insieme. In caso di mancato accordo il figlio avrà entrambi i cognomi, in ordine alfabetico. Stessa regola per i figli nati fuori del matrimonio e riconosciuti dai due genitori. In caso di riconoscimento tardivo da parte di un genitore, il cognome si aggiunge solo se vi è il consenso dell’altro genitore e dello stesso minore se quattordicenne.

- Anche per i figli adottati vale il principio della libertà di scelta. Il cognome (uno soltanto) da anteporre a quello originario è deciso concordemente dai coniugi, ma se manca l’accordo si segue l’ordine alfabetico.

- Chi ha il doppio cognome può trasmetterne al figlio soltanto uno, a sua scelta.

- Il maggiorenne che ha il solo cognome paterno o materno, con una semplice dichiarazione all’ufficiale di stato civile, può aggiungere il cognome dell’altro genitore. Se però nato fuori del matrimonio, non può prendere il cognome del genitore che non l’ha riconosciuto.

L’argomento portato con maggior vigore a sostegno di queste modifiche riguarda la parità di sesso fra i coniugi. L’attribuzione automatica ai figli legittimi del cognome paterno, oltre a rendere palese una discriminazione basata sulla diversità sessuale, contrasterebbe col principio di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi sancita all’art. 29, comma secondo, della Costituzione, secondo cui “il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità della famiglia”, lasciando così residuare una posizione di predominanza assicurata al marito - padre rispetto alla moglie - madre e segnalando così il permanere all’interno dei rapporti coniugali della tradizionale concezione della preminenza del marito nell’organizzazione della famiglia.

NEL RESTO DELL’EUROPA. Dando un’occhiata oltreconfine, si nota come la facoltà di scelta del cognome sia un principio già ampiamente recepito in diversi paesi europei: in Germania è norma già dal 1976; in Francia, i genitori possono decidere, a mezzo della cosidetta dichiarazione di nascita, di trasmettere ai figli l’uno o l’altro cognome o entrambi, decidendone l’ordine (nel limite di un cognome per genitore) e potendo stabilire oltretutto che tale scelta opera anche per i figli successivi. Anche in Spagna vige la regola del doppio cognome, con la disposizione che ai figli venga trasmesso il primo cognome del padre e il primo cognome della madre e prevedendo inoltre la possibilità per i figli stessi, una volta maggiorenni, di mutare l’ordine dei cognomi anteponendo il cognome materno a quello paterno.

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