Le 25 password più utilizzate Un test per vedere se la tua è sicura

Le password non sono più sicure come una volta. I codici, le cifre, i nickname o le parole impossibili che ci inventiamo per proteggere i nostri account sono sempre più facilmente preda di hacker informatici che possono rubarle e utilizzarle nel peggiore dei modi. Lo scorso maggio, per esempio, un gruppo di pirati informatici aveva preso di mira i clienti eBay sottraendo loro profili e informazioni preziose. Ancor peggio il caso dei clienti Target, uno dei più grandi gruppi della vendita al dettaglio degli Stati Uniti, dove alla fine del 2013 oltre 70milioni di utenti erano stati derubati dei propri dati sensibili e dei numeri delle loro carte di credito.
Così i colossi della tecnologia stanno lavorando su nuovi sistemi per salvaguardare i nostri dati. Per questo progetto si sono unite due importanti società: Synaptics, un’azienda della Silicon Valley e il gruppo Fast Identity Online alliance (Fido). L’alleanza comprende anche le maggiori società tecnologiche e finanziarie – da Microsoft a Google, da Bank of America a PayPal – e si propone di creare un sistema di autenticazione che possa essere utilizzato da tutte le aziende e protegga gli utenti da un cyber crimine in forte aumento.
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Nuove ipotesi. I sistemi sui quali gli studi si stanno più concentrando sono quelli biometrici. Il sistema di riconoscimento biometrico è un particolare tipo di software informatico che ha la funzionalità e lo scopo di identificare una persona sulla base di una o più caratteristiche biologiche e comportamentali, confrontandole con i dati precedentemente acquisiti e presenti nel database del sistema. Samsung Galaxy S5 e Iphone 5S si stanno già muovendo in questa direzione avendo già adottato metodi di autenticazione che prevedono l’impiego delle impronte digitali.
La Barclays, nota banca inglese, ha da poco inaugurato per alcuni servizi l’uso del riconoscimento vocale. Questa tecnologia confronta la voce del cliente con l’impronta vocale – univoca – memorizzata nel software, confermando all’operatore del customer service che l’identità è stata verificata. Ma tutte queste nuove frontiere non sono prive di rischi. Anzi. Molti sviluppatori credono che sia le impronte digitali sia il riconoscimento vocale possano creare problemi, soprattutto perché se un gruppo di hacker dovesse rubare questi dati non si potrebbero cambiare, visto che i tratti somatici sono impossibili da modificare.
Un’idea più sicura potrebbe essere quella di chiavette che ad ogni utilizzo generano password diverse. Come quelle ormai in voga per le operazioni bancarie online. Bisogna però stare attenti a non dimenticarle in giro o smarrirle.
Le password più utilizzate. 8SplashData, società di consulenza per la gestione di password, ha fornito la classifica delle venticinque combinazioni più usate online. Al primo posto si piazza 123456 che per la prima volta sorpassa “password”, chiude la lista 12345678. Anche se ormai oggi sono cresciuti in maniera esponenziali i siti che non accettano combinazioni troppo semplici, la scarsa attenzione prestata, unita alla necessità di inserire una sigla facile da ricordare, dimostrano come i tentativi di sensibilizzare gli utenti siano stati finora fallimentari.
Riproponiamo l'intera classifica con le 25 password più banali e utilizzate:
- 123456
- password
- 12345678
- qwerty (sono le prime sei lettere allineate in alto a sinistra nella tastiera)
- abc123
- 123456789
- 111111
- 1234567
- iloveyou
- adobe123
- 123123
- admin
- 1234567890
- letmein (Fammi entrare)
- photoshop
- 1234
- monkey
- shadow
- sunshine
- 12345
- password1
- princess
- azerty (le lettere nella prima riga della tastiera AZERTY, variante della QWERTY)
- trustno1 (trust no one, non fidarti di nessuno)
- 000000