Quattro trucchi per preparare i cubetti di ghiaccio alla perfezione

Nelle giornate di caldo torrido e afa, ogni espediente è buono per farsi fresco e trovare refrigerio. Anche dentro un bicchiere. E così a bevande, bibite, succhi e liquidi in genere si aggiungono grandi quantità di ghiaccio, sotto forma di cubetti. Solo all’apparenza buoni e trasparenti, perché potrebbero essere “inquinati” da invisibili batteri per il mancato rispetto di adeguate regole igieniche nella preparazione e conservazione del ghiaccio. Nei locali pubblici, sui carrettini degli ambulanti, nei bar sulla spiaggia testare la pulizia del ghiaccio è più difficile (meglio guardarsi un po’ in giro prima di acquistare e bere bibite fresche). Lo è meno a casa, dove è possibile mettere in pratica le raccomandazioni degli esperti dell’Istituto nazionale per il ghiaccio alimentare (Inga) ‘conservate’ anche nel volumetto “Manuale di corretta prassi operativa per la produzione, la conservazione e l’utilizzo del ghiaccio per uso alimentare”, approvato dal ministero della Salute.
Il ghiaccio è un vero e proprio alimento. A volte non lo si pensa, ma è così e come tale deve soggiacere alle medesime ‘buone’ regole di un prodotto alimentare: dall’igiene alla preparazione, alla conservazione che identificano la sicurezza e bontà del cubetto di ghiaccio. Lontano dal rischio di potere essere così contaminato da batteri, muffe Invisibili a occhio nudo, ma causa potenziale per i consumatori di problematiche variabili da piccoli disturbi per un individuo sano, fino a effetti più gravi per bambini, anziani o persone malate. Eventi tuttavia evitabili se si seguono poche norme di igiene, conservazione, prevenzione, quali garanzia per la tutela da effetti collaterali indesiderati.
Le regole. Sono poche, semplici, partiche ma efficaci e indispensabili per avere del ghiaccio buono e sano:
1. L’habitat naturale dei cubetti, il frigorifero per intenderci, è il primo luogo cui prestare attenzione. Che deve essere pulitissimo, vale a dire che il vano, quello che contiene gli alimenti, ha bisogno di essere regolarmente ‘sanificato’ soprattutto quando si osservano qua e là residui di cibo, anche nel caso in cui sia congelato, o ghiaccio sulle pareti. Il quale potrebbe invece sfaldarsi, decongelarsi e ricadere sulle vaschette portaghiaccio.
2. Trattamento speciale per le vaschette. Vanno accuratamnete pulite con del normale detersivo per i piatti prima di essere riempite di acqua a ogni nuovo utilizzo. Fatta questa operazione ‘igienica’, le vaschette vanno poste a raffreddare immediatamente a una temperatura di -18°C e poi conservate in celle/cassetti o spazi appositi che abbiano e mantengano a una temperatura di almeno - 5-10°C. utile a evitare liquefazioni del cubetto, terreno fertile per la proliferazione di batteri e/o microrganismi in genere. Ma non è tutto: per impedire che qualche cosa cada dalle pareti del frigorifero nelle vaschette, gelandosi insieme al ghiaccio e finendo poi nel bicchiere o nel piatto, il suggerimento degli esperti è di coprirle una per una con un foglio di alluminio. O in alternativa con sacchetti appositi, ricordandosi comunque che il ghiaccio va buttato dopo un massimo di 4-6 settimane anche se viene conservato alla giusta temperatura. E non va assolutamente ricongelato.
3. Manipolazione dei cubetti. È vietato taccarli con mano. Per estrarli dall’apposita vaschetta piuttosto che sbattere il contenitore contro una superficie, specie del lavandino che potrebbe avere qualche residuo di cibo o di sporco, è sufficiente mettere a contatto il ghiaccio con un getto minimo di acqua calda. Una ‘reazione’ che causa l’immediato scioglimento e la facile estrazione del cubetto. Muovere e ‘toccare’ i cubetti con strumenti adeguati come pinze o cucchiai.
4. Macchine trita-ghiaccio o preparatori automatici di ghiaccio inclusi nei più moderni frigoriferi high-tech. Anch’essi non sono esenti da rischi di contaminazione, quindi prima di procedere alla preparazione dei cubetti verificare sempre la perfetta pulizia. Anche la granatina casalinga sarà così più buona e sana.
Per ogni ulteriore informazione è possibile consultare anche il sito: http://www.ghiaccioalimentare.it/