Paura per i mercati del mondo

30 giugno, Millenium Bug il ritorno E non è il titolo di un film thriller

30 giugno, Millenium Bug il ritorno E non è il titolo di un film thriller
Pubblicato:
Aggiornato:

È ufficiale: il 30 giugno 2015 avverrà un pericoloso disallineamento spazio-temporale che potrebbe mandare in tilt il sistema telematico della finanza, provocando un disastro nei mercati. Non è una trama di Stephen King e nemmeno l’ultimo film di Cristopher Nolan, ma un nuovo Millennium Bug, che cadrà esattamente alla mezzanotte fra il 29 e il 30 giugno prossimi. “Millennium Bug” sono parole che riportano la mente di tutti alla fine del 1999, quando, con il passaggio agli anni Duemila, si temeva che i computer e tutti i sistemi informatici in generale potessero trovarsi impreparati da un punto di vista del conteggio temporale, subendo un colossale tilt dalle immani ripercussioni. Nulla di tutto questo avvenne, un po’ perché i macchinari risposero alla grande al capodanno e un po’ perché, nel dubbio, erano state prese le dovute precauzioni dai cervelloni informatici di tutto il mondo. Ma ora il patatrac è di nuovo alle porte.

 

 

Il cugino del Y2K. A fine giungo infatti, fra il 29 e il 30 allo scoccare della mezzanotte per la precisione, l’orario di tutto il mondo subirà un aggiustamento temporale a causa del non perfetto allineamento tra il tempo e la rotazione terrestre. Si tratterà di un’inezia: un semplice secondo. Nella pratica, gli orologi invece che passare direttamente dalle 23.59.59 del 29 alle 00.00.00 del 30 segneranno nel mezzo anche un curioso e singolare 23.59.60. Un nulla, per l’appunto, che però potrebbe creare enormi problemi al mondo della finanza. Il leap second, come viene chiamato in gergo specializzato, potrebbe mandare in tilt i terminali telematici su cui si basano gli scambi borsistici, in particolari quelli degli scambi automatizzati. In memoria del rimembrato trascorso del Duemila, che venne chiamato Y2K (Years Two Thousand), questo nuovo leap second è stato affettuosamente battezzato “cugino del Y2K”.

Obiettivo: evitare un nuovo Flash Crash. Ecco perché i mercati finanziari di tutto il mondo si stanno cautelando affinché non avvengano significative distorsioni del sistema, così da evitare quello che accadde il 6 maggio del 2010: in quella data, infatti, avvenne il celebre “Flash Crash”, ovvero un vertiginoso crollo dell’indice di borsa americano Dow Jones. In quell’occasione, a causa di un errore informatico, venne lanciato un ordine di acquisto di 16 miliardi di dollari invece che di 16 milioni, causando un panico incredibile in tutto il mercato statunitense, tale da far perdere al Dow Jones addirittura mille punti in poco più di mezz’ora. Giusto per far capire quanto un’inezia informatica (data da un secondo di tempo in più o da un paio di lettere sbagliate cambia poco) può incidere sul denaro di migliaia di persone.

 

 

Le precauzioni dei mercati. Ebbene, onde evitare fattacci del genere, i mercati di tutto il mondo, come si accennava, hanno escogitato vari rimedi per far fronte al leap second del 30 giugno. Il Chicago Mercantile Exchange Globex Electronic Market, per esempio, aprirà le contrattazioni più tardi, per evitare la fatidica mezzanotte; il New York Stock Exchange, invece, chiuderà le contrattazioni del dopo-mercato mezz’ora prima. Più radicale la scelta del London Stock Exchange, che rimarrà chiuso tutto il giorno, così come le Borse di India, Hong Kong, Brasile, e quelle di molte capitali finanziarie europee. Il Giappone contrasterà il “cugino” del Millennium Bug con un processo che si chiama dilution, diluizione: il secondo in più del 30 giugno sarà diluito nei secondi immediatamente precedenti l’ora X. Simile metodo verrà adottato da altri mercati dell’estremo Oriente, come Corea e Australia, che diluiranno nei secondi successivi alla mezzanotte, mentre Singapore diluirà il giorno successivo.

Seguici sui nostri canali