Henriquez, Gonzalez, Fred, Lamela, De Arrascaeta

5 aspiranti Messi da osservare in queste notti di Copa America

5 aspiranti Messi da osservare in queste notti di Copa America
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Dal 1986, l’anno del Mondiale del Pibe, in Sudamerica stanno ancora cercando l’erede di Maradona. In 29 anni ne sono passate al vaglio di candidature: da Ariel Ortega fino ad Andres D’Alessandro, passando per i vari Aimar, Saviola e Riquelme, fino all’arrivo di Leo Messi, giocatore che è tutto l’opposto di Diego, ma che è sembrato l’unico in grado di far rivivere all’Argentina i fasti del periodo del Diez. Oggi Messi sta attraversando una delle stagioni migliori della sua carriera, ma deve ancora vincere un titolo da protagonista con la Nazionale. E è aperta la caccia ai nuovi eredi del fantasista del Barcellona. La vetrina certamente più intrigante è la Copa America 2015 che si è aperta in Cile lo scorso 11 giugno. La manifestazione, il più antico trofeo per nazionali (con la prima edizione vinta dall’Uurguay nel 1916), è giunta alla sua 44esima edizione e vede 11 Paesi pronti a sfilare il titolo all’Uruguay di Cavani e Tabarez, campione in carica. Il Cile e la Colombia potrebbero essere le reali sorprese di un’edizione che sembra destinata ad una finale tra l’Argentina di Messi ed il Brasile di Neymar. Ed è proprio alla carriera dei due campioni blaugrana, che in questo momento incarnano il Sudamerica calcistico, che aspirano cinque prospetti molto interessanti presenti nelle rose delle partecipanti al torneo.

 

1 - Angelo Henriquez (Cile)

https://youtu.be/VTa5t6L2Tu4

Aveva iniziato con una racchetta da tennis in mano, prima di accorgersi (a 12 anni) di essere leggermente più bravo a fare gol. Classe 1994, a soli 17 anni segna 11 in reti in 17 partite con l’Universiad de Chile e viene acquistato dal Manchester United per circa 5,5 milioni di dollari. I Red Devils lo prestano in giro tra Wigan, Real Saragozza e Dinamo Zagabria con una sola costante: i gol. L’esplosione quest’anno in Croazia, dove ha chiuso la stagione con 29 reti in 37 presenze: numeri che gli sono valsi la convocazione in Nazionale maggiore dove ha esordito ovviamente segnando.

 

 

2 - Derlis Gonzalez (Paraguay)

Le speranze del Paraguay di Ramon Diaz, che nel primo match ha già fermato l’Argentina del Tata Martino, passano dai piedi di questo funambolo classe 1994. Le grandi prestazioni offerte nel Sudamericano under 15 e under 20 lo portano al Benfica nel 2012, che su di lui investe 1 milione di euro senza però mai fargli vedere il campo. Passa così agli svizzeri del Basilea dove mette in mostra tutti i suoi colpi, compresa una rete al Bernabeu contro il Real Madrid in Champions.

 

3 - Fred (Brasile)

Premessa fondamentale: questo Fred non ha nulla a che vedere con il disastroso centravanti presente al Mondiale brasiliano 2014. È un trequartista piccolo e sgusciante classe 1993, fa pochi gol, ma tante cose utili come assist, sovrapposizioni e molti scatti per permettere la superiorità in fase di possesso. Il primo anno in Europa è stato positivo, acquistato per circa 15 milioni di euro dalla squadra più brasiliana del globo: lo Shaktar Donetsk di Mircea Lucescu, che lo ha preso dall’Internacional di Porto Alegre.

 

4 - Erik Lamela (Argentina)

https://youtu.be/a04g4vtmMow

Classe ’92 il Coco ha bisogno di riacquistare fiducia dopo due stagioni con più ombre che luci a White Hart Lane. I colpi, ammirati in Italia alla Roma, ci sono tutti per il ragazzo con la faccia da bambino che ha però urgente bisogno di diventare grande per confermare quanto di buono visto al River e in giallorosso. Non parte titolare nelle gerarchie di Martino, ma Lamela ha nel suo background certe giocate in grado di convincere anche il più severo degli scettici.

 

 

5 - Giorgian De Arrascaeta (Uruguay)

https://youtu.be/079eDJEkk0Q

21 anni, talento cristallino e sulle spalle la maglia che fu di Enzo Francescoli e di Alvaro Recoba: la 10 della Celeste. Ha iniziato nelle giovanili del Defensor di Montevideo prima di passare al Cruzeiro, dove si sta affermando a suon di numeri e giocate piene di concretezza. Dopo aver ben figurato con le Nazionali giovanili, ora è in cerca della consacrazione con i “big”, sfruttando l’assenza per squalifica di Luis Suarez.

 

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