in via spino

Accoltella il coinquilino al volto e al braccio: in carcere un 47enne tunisino

I fatti risalgono a venerdì 9 ottobre e la vittima è il proprietario dell'appartamento in cui è avvenuta l'aggressione. Delle indagini è emerso che i due avevano avuto più di un contrasto, inerenti anche l’acquisto di sostanze stupefacenti

Accoltella il coinquilino al volto e al braccio: in carcere un 47enne tunisino
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Ci sarebbe una lunga lista di attriti alla base di un accoltellamento tra due coinquilini avvenuto venerdì scorso (9 ottobre) in un appartamento di Bergamo, in via Spino. Nell’occasione B. K. R., cittadino tunisino classe 1973, ha accoltellato al viso e al braccio M. A., un italiano di 32 anni, che prima di perdere i sensi è però riuscito a chiamare aiuto.

Nel corso delle indagini è emerso che i due uomini condividevano l’abitazione di proprietà dell’italiano ma che ormai da tempo i due coinquilini non andavano più d’accordo. Nelle ultime settimane gli attriti, dovuti anche a contrasti inerenti l’acquisto di sostanze stupefacenti, si erano fatti via via sempre più frequenti, al punto che la situazione era degenerata.

Dopo aver accoltellato il proprietario dell’appartamento il 47enne tunisino, pluripregiudicato e senza fissa dimora, era fuggito saltando dal terrazzo di un appartamento adiacente. A chiamare aiuto era stata la vittima che, sanguinante, era uscita di casa scavalcando il balconcino di un vicino di casa prima di perdere i sensi. Il 32enne era stato quindi soccorso e trasportato al pronto soccorso della clinica Humanitas Gavazzeni, dove il personale medico lo ha medicato applicandogli svariati punti di sutura.

Sulle tracce del tunisino si sono mossi gli agenti della Sezione antidroga della Squadra Mobile che ben conoscevano il soggetto avendolo più volte sorpreso con addosso sostanze stupefacenti, tanto che l’ultimo arresto risale allo scorso 19 giugno in via Bonomelli. Il 47enne è stato rintracciato ieri (lunedì 12 ottobre) dalla polizia in un appartamento di un amico alla Malpensata, dove pensava di aver trovato riparo. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato portato in carcere a Bergamo.

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