Nuovi elementi

Accoltellamento davanti al Costez, il 23enne bresciano confessa e resta in carcere

Il gip ha deciso per la permanenza in cella a causa del pericolo di fuga e reiterazione del reato. Sarebbe stato lui a dare il là alla rissa

Accoltellamento davanti al Costez, il 23enne bresciano confessa e resta in carcere
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Resta in carcere D. M., piastrellista 23enne di Erbusco (Brescia) accusato dell'accoltellamento di S. C., coetaneo di Gorlago, davanti alla discoteca Costez di Grumello del Monte.

In giornata (mercoledì 15 gennaio), davanti al gip Federica Gaudino, il giovane ha ammesso (come aveva già fatto in precedenza in caserma) le sue responsabilità, ma ha anche affermato di non ricordare molto, dato che era sotto l'effetto di alcol. Tuttavia, si sarebbe mostrato provato e consapevole della gravità del crimine.

I nuovi elementi sulla vicenda

Nel frattempo, come riportato dal Corriere Bergamo, si aggiungono nuovi dettagli alla ricostruzione di quanto accaduto lo scorso sabato 13 gennaio. Sarebbe stato il gruppo di amici bresciani a provocare per primo, chiedendo alla comitiva di bergamaschi, nella quale si trovava anche la vittima, se fossero di quella provincia. Alla risposta affermativa, sarebbe partito un insulto, poi dall'altra parte avrebbero intonato un coro milanista ironico.

In seguito, la situazione è degenerata ed è scoppiata una rissa con circa sei partecipanti, oltre alle persone intervenute per sedarla, e pare che ci siano anche altri indagati nella vicenda. L'arrestato e il ferito sarebbero rimasti distanti dal movimento principale, poi gli amici dello studente di Gorlago si sarebbero resi conto che era stato accoltellato mentre erano al telefono con lui. Il paziente, dopo l'operazione chirurgica di lunedì scorso, è ancora in coma farmacologico e si attende il responso dei medici, che hanno voluto attendere almeno 48 ore dall'intervento per fare ulteriori valutazioni.

La collezione di coltelli

L'avvocato del 23enne, Gianbattista Scalvi, ha preferito non chiedere misure cautelari alternative a via Gleno, considerando anche le condizioni gravi in cui versa ancora il ragazzo in ospedale. La permanenza in cella, in ogni caso, è stata confermata dal magistrato per il pericolo di fuga e reiterazione del reato. Il soggetto ha inoltre già un precedente per furto e denunce per lesioni e rissa. L'accusa, stavolta, è di tentato omicidio.

L'individuo non ha saputo spiegare perché fosse uscito quella sera con un coltello e, sebbene si sia recato al locale con un'altra macchina, nella sua hanno rinvenuto un'altra lama. Si è poi scoperto che a casa ne aveva un'intera collezione - quella che avrebbe definito una passione - tra coltelli, pugnali e perfino un machete. Ai carabinieri ha indicato il prato del suo paese di residenza dove avrebbe gettato l'arma, ma i militari non sono riusciti a trovarla, nemmeno con il metal detector.

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