La sentenza

Accoltellò il cugino e lo gettò nel naviglio a Calcio: condannato a 21 anni in primo grado

Per Musli Morina l'accusa aveva chiesto 21 anni per omicidio volontario aggravato da futili motivi. La difesa aveva chiesto l'assoluzione per legittima difesa. Disposto anche un risarcimento di 70 mila euro nei confronti dei genitori della vittima

Accoltellò il cugino e lo gettò nel naviglio a Calcio: condannato a 21 anni in primo grado
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Musli Morina, il ventenne di origine kosovara accusato di aver accoltellato all’alba del 17 gennaio scorso il cugino Erion (suo coetaneo) e di averne gettato il corpo nel naviglio di Calcio, è stato condannato in primo grado a 21 anni di reclusione per omicidio volontario.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Erion e Musli Morina avevano trascorso la serata in un bar del paese quando ad un certo punto sarebbe scoppiata una lite dopo che Musli avrebbe accusato la vittima di avergli rubato 50 euro. Il litigio era proseguito all’esterno del locale dove Erion fu colpito quattro volte alla schiena e alla testa con un oggetto appuntito (mai trovato dagli investigatori, probabilmente un coltello).

Dopo averlo ferito gravemente, Musli avrebbe trascinato la vittima per una quarantina di metri, fino al parapetto del canale, prima di gettare il corpo in acqua nella speranza che venisse trascinato via. Il livello dell’acqua però era basso e la salma fu trovata la mattina seguente da una coppia di netturbini. L’autopsia aveva stabilito che il ventenne era ancora vivo nel momento in cui finì in acqua, ma la ferita al capo erano talmente grave che Erion sarebbe morto ugualmente. L’avvocato difensore di Musli, Benedetto Bonomo, aveva chiesto l’assoluzione, invocando la legittima difesa. Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 70 mila euro ai genitori della vittima, costituitesi parte civile, come richiesto dall’avvocato Stefano Forzani.

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