Accusata di aver sottratto cinquantamila euro a un'anziana bergamasca: assolta badante
I figli della donna affetta da demenza senile, nel frattempo deceduta, avevano portato la 51enne in tribunale per circonvenzione d‘incapace

Nella giornata di oggi (lunedì 20 giugno) è stata assolta a Bergamo D. B., 51 anni, badante rumena accusata di circonvenzione di incapace, in quanto secondo la sentenza del giudice Alice Ruggeri il fatto non sussiste.
A trascinare in tribunale la donna erano stati nel 2018 i figli di un’anziana signora, affetta da demenza senile e nel frattempo deceduta, dopo che si erano accorti che dal suo conto erano spariti circa cinquantamila euro: secondo la loro versione, a prendere i soldi era stata proprio la persona che accudiva il genitore, circuendola e facendole fare prelievi tra il giugno 2017 e il settembre 2018. Movimenti che non sarebbero stati giustificati dal tenore di vita della madre, in quanto conduceva un’esistenza frugale, mentre ogni mese allo sportello veniva prelevato denaro fino a 3.750 euro.
Nella scorsa udienza, la Procura aveva chiesto una condanna a tre anni, mentre la difesa, rappresentata da Michele Cesari, aveva chiesto l’assoluzione, spiegando che non c’era alcuna corrispondenza tra gli ammanchi sul conto corrente e la PostePay della sua assistita. Inoltre, l'avvocato aveva giustificato la scomparsa della badante nel settembre di quattro anni fa, dopo le domande sui soldi spariti, spiegando che la sua cliente non si era più fatta vedere non perché in malafede, ma perché riteneva il rapporto lavorativo ormai guastato irrimediabilmente dai sospetti dei familiari della signora che accudiva.
Alla fine, la versione della difesa è stata ritenuta convincente dal giudice, che ha giudicato non ci fossero elementi sufficienti per ritenere l’imputata colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio.