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Agente della penitenziaria di Bergamo aggredito: «La tensione è ai massimi livelli»

Interviene la Cisl: «Non intendiamo dare un ulteriore spunto alla cronaca locale, ma far emergere l'emergenza penitenziaria nel suo insieme»

Agente della penitenziaria di Bergamo aggredito: «La tensione è ai massimi livelli»
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I detenuti continuano a essere molti di più rispetto a quanti il carcere di Bergamo ne prevederebbe, 586 contro i 319 posti disponibili, e i membri della polizia penitenziaria restano sotto il numero richiesto, 188 effettivi contro i 221 previsti. È in questo contesto di contraddizioni e mancanza di equilibrio che nella serata di domenica scorsa, 29 giugno, un poliziotto penitenziario è stato aggredito.

La Cisl Bergamo spiega: «Sono ancora frammentarie le notizie in merito alla dinamica dei fatti in questione, sappiamo solo che l'agente aggredito ha riportato una prognosi di sei giorni. Si tratta dell'ultimo fenomeno di violenza subita da parte del personale di polizia penitenziaria in forza al carcere di Bergamo».

«Emergenza penitenziaria nel suo insieme»

Toni Sole, segretario generale aggiunto Fns Cisl Bergamo, tiene a precisare: «La nostra denuncia non è volta ad offrire un ulteriore spunto alla cronaca locale, bensì per dar risalto al fenomeno della recrudescenza dei fatti di violenza (sia fisica che verbale) che si concretizzano quotidianamente all'interno della Casa Circondariale di Bergamo. Tale problematica, che interessa tutte le realtà penitenziarie del Paese, pone seri interrogativi sugli strumenti operativi e umani posti in essere da parte dell'amministrazione per fronteggiare simili fenomeni di violenza. Urge una seria presa di coscienza da parte della società nel suo complesso che deve farsi carico responsabilmente di un problema, qual è quello caratterizzante l'emergenza penitenziaria nel suo insieme, affinché tali forme di violenza siano intercettate, debitamente gestite e neutralizzate».

«Tensione ai massimi livelli»

Il sindacato spiega, come approfondito da un nostro articolo pubblicato di recente, che per la polizia penitenziara svolgere bene e in condizioni adeguate il proprio lavoro è sempre più difficoltoso, non solo per far fronte agli eventi critici, bensì, anche la gestione quotidiana di attività che normalmente in passato costituivano il regolare esercizio delle attività che si svolgono nell'ambito di un Istituto penitenziario.

Scrive: «I frequenti momenti di tensione che si registrano in Istituto sono fronteggiati solo grazie all'agire professionale e responsabile del personale di polizia penitenziaria, che ormai è però allo stremo delle proprie forze! La tensione nel carcere di Bergamo rimane sempre ai massimi livelli di emergenza!».

«Auspichiamo provvedimenti opportuni»

Fns Cisl Bergamo sottolinea di essersi spesa e di continuare questo impegno  in ogni azione utile a salvaguardia dei diritti del personale di polizia penitenziaria. Concludono dal sindacato: «Esprimiamo la nostra vicinanza all'agente rimasto ferito nell'aggressione di domenica e a tutto il personale che vive momenti di tensione e difficoltà operative senza precedenti. Auspichiamo vivamente che l'amministrazione penitenziaria si adoperi urgentemente ad adottare provvedimenti più opportuni».