Dopo l'incontro Renzi-Bezos

Amazon alla conquista dell'Italia A Torino il centro di ricerca sui robot

Amazon alla conquista dell'Italia A Torino il centro di ricerca sui robot
Pubblicato:
Aggiornato:

La più grande azienda al mondo nel campo del commercio elettronico ha trovato in Italia una clientela sempre più ampia e così ha deciso in questi anni di investire cifre importanti. Gli ultimi annunci sono stati fatti pochi giorni fa da Jeff Bezos e riguardano un nuovo centro operativo e un nuovo centro di ricerca sull'intelligenza artificiale

Cos'è Amazon. Amazon è una delle più grandi aziende che si occupano di commercio elettronico (e-commerce) ed è ormai considerata un vero punto di riferimento per chiunque voglia fare acquisti online. Ha un fatturato annuo di quasi 90 miliardi di dollari nel 2014 e oltre 150mila dipendenti sparsi per tutto il mondo. Ha sede negli Stati Uniti, a Seattle, e ha iniziato la sua incredibile espansione nei primi anni 2000, quando però si occupava soprattutto della vendita e distribuzione di libri, cd musicali e dvd. Nel giugno del 2003 sorprese tutti coordinando la vendita online del libro di J.K.Rowling Harry Potter e l'Ordine della Fenice, che fece registrare un vero e proprio record per l'epoca, con 1,3 milioni di copie vendute.

 

 

Oggi sul sito è possibile acquistare quasi ogni genere di oggetto, dai mobili per la casa agli oggetti di elettronica o informatica, usufruendo anche di abbonamenti per spedizioni particolarmente rapide. Il modello di business permette anche a rivenditori privati di usufruire della grande piattaforma di Amazon per mettere in vendita i propri prodotti, decidendo se affidare all'azienda le spedizioni o se effettuarle personalmente. In questo modo nel corso degli anni l'offerta di prodotti è aumentata in maniera esponenziale, si calcola infatti che circa il 40 percento delle vendite fatte sul sito provengano da rivenditori privati, da cui l'azienda incassa una commissione.

Amazon in Italia. In Italia Amazon ha cominciato la propria avventura nel 2009, affermandosi in breve tempo come leader del settore ed investendo l'anno successivo la notevole cifra di 450 milioni di euro. Il primo centro ufficiale è stato aperto nel 2011 a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, sfidando la crisi e raddoppiando il numero di dipendenti iniziali nel 2013, offrendo oltre 1000 posti di lavoro a tempo indeterminato. Nei primi anni della sua attività nel nostro Paese, l'azienda ha dichiarato di aver registrato più di 4 milioni di acquisti fatti da utenti unici.

 

 

A novembre dello scorso anno invece ha debuttato a Milano Amazon Prime Now, il servizio che permette a tutti i clienti che abitano a Milano e in alcuni comuni limitrofi di ricevere la merce in meno di un'ora, dalle 8 a mezzanotte. È addirittura possibile tracciare sull'app il percorso del corriere mentre si avvicina alla meta, che può essere casa ma anche un luogo di lavoro o di studio, tanto che tra i prodotti più sponsorizzati ci sono proprio quelli alimentari. Tutto questo è possibile grazie a un enorme magazzino alle porte di Milano dove lavorano circa 70 dipendenti. L'Italia è stato il secondo Paese in Europa dove è stato lanciato Prime Now e questo anche grazie all'ottima risposta della clientela italiana nei confronti dell'e-commerce. I prodotti disponibili sono 20mila di cui 15mila disponibili subito nel magazzino, mentre altri vengono reperiti in breve tempo da rivenditori della zona. Le consegne vengono fatte con piccole auto o motorini in grado di muoversi più velocemente possibile nel traffico di una metropoli come Milano e sono dotati di un vano refrigerato per conservare le merci.

 

Renzi incontra Jeff Bezos.

 

I nuovi investimenti. In questi giorni il premier Matteo Renzi ha incontrato il CEO e fondatore di Amazon Jeff Bezos a Firenze, definendo i nuovi investimenti della multinazionale in Italia. L'intervento più importante in termini economici è sicuramente il nuovo centro di distribuzione che sarà installato a 30 chilometri da Roma, a Sabina, in provincia di Rieti, che dovrebbe avere una struttura molto simile a quello di Castel San Giovanni. Aprirà nell'autunno del 2017 e si stima che potrà dare un'opportunità lavorativa a circa 1200 persone nei prossimi tre anni. «Questa nuova unità operativa - ha dichiarato Roy Petrucci, Amazon Vice-President Operations Europe - sarà integrata nel network di Amazon che conta ventinove centri di distribuzione in sette Paesi europei, che ci permettono di rispondere alla crescita della domanda e di mantenere le nostre promesse di consegne veloci e affidabili in Italia». Il nuovo centro di smistamento occuperà un'area di 60mila metri quadrati e avrà un investimento iniziale di 150 milioni di euro. In totale gli investimenti dovrebbero salire fino ad oltre 500 milioni di euro nei prossimi anni, anche con la creazione di diversi data centre nel Lazio, che dovrebbero prendere il posto di vecchi impianti Enel.

 

 

Un centro di sviluppo a Torino. Durante l'incontro con Renzi, Jeff Bezos ha anche discusso di un nuovo centro di sviluppo che sarà aperto a Torino entro la fine dell'anno, come rivelato da La Stampa. Il centro sarà specializzato nella ricerca sull'intelligenza artificiale, una tecnologia che sta attraendo sempre più risorse da parte delle grandi aziende del settore e su cui Amazon è attiva già da molto tempo. L'assistente vocale dell'azienda di Seattle funziona come la più famosa concorrente di Apple, Siri, ma si chiama Alexa, ed è attiva su vari dispositivi già in vendita da Amazon, che si rivolgono soprattutto all'esperienza domestica e alla comunicazione tra i vari dispositivi della casa. Il piatto forte di Amazon in questo campo è Echo, che grazie all'AI di Alexa diventa una sorta di assistente elettronico in grado di coordinare l'accensione delle luci, degli elettrodomestici, l'ordine della spesa e di fornire qualsiasi informazione utile, cercandola sul web.

La caratteristica più importante di questo tipo di tecnologia è la capacità di ricevere gli ordini non come semplici comandi che sono impostati dal principio, ma di comprendere le richieste del proprietario svolgendo una semplice conversazione. Questa capacità è resa possibile grazie a un grande lavoro di machine learning, un processo di sviluppo che permette ai dispositivi di imparare automaticamente dalle conversazioni che svolgono. L'intelligenza artificiale è così in grado di prevedere quali saranno le nostre richieste, di riconoscere la voce di ogni individuo e di migliorare sempre di più nella comprensione del linguaggio parlato comunemente.

 

 

La scelta del capoluogo piemontese non è stata casuale ma, come spiega la stessa Amazon, motivata dalla quantità di talenti a cui poter attingere e per la vicinanza con le migliori università del settore. «Siamo felici di lanciare un centro di machine learning a Torino, città ricca di talenti nel campo delle tecnologie di apprendimento automatico, di diretto interesse per Alexa - ha dichiarato Rohit Prasad, Vicepresidente e Chief Scientist per Alexa - Il nostro centro di Torino avrà un ruolo critico nello sviluppo delle capacità di comprensione del linguaggio da parte di Alexa».

I candidati che vogliono avere maggiori informazioni sulle possibilità lavorative nel nuovo centro di sviluppo possono consultare il sito Amazon Jobs anche se inizialmente si è parlato dell'assunzione di soltanto una decina di ricercatori.

Seguici sui nostri canali