Approvate le linee di indirizzo per la gestione dei pazienti Covid nelle Rsa e nelle Rsd
Il protocollo prevede: ingressi solo per gli ospiti di cui sia accertata la negatività; immediato trasferimento dei positivi; regole precise per la gestione delle quarantene e per l'utilizzo dei test antigenici rapidi; individuazione di setting appropriati in ordine alla severità clinica
Ingressi nelle Rsa e nelle Rsd solo per quegli ospiti di cui sia accertata la negatività, immediato trasferimento dei positivi, regole precise per la gestione delle quarantene e per l'utilizzo dei test antigenici rapidi e, infine, individuazione di setting appropriati in ordine alla severità clinica. Sono questi, in sintesi, i nuovi atti di indirizzo approvati dalla Giunta regionale per la gestione dei pazienti che risultassero positivi al Covid nelle Rsa e Rsd lombarde. «Da mesi lavoriamo per mettere in campo una pluralità di azioni che cerchino di preservare il più possibile queste strutture, così che possano operare in sicurezza nella grave difficoltà che stanno vivendo – ha sottolineato l’assessore al Welfare Giulio Gallera -. L'aggressività del virus ha spinto la giunta ad attivare 1.500 posti letto sub acuti e a valorizzare un'offerta sanitaria strutturata per ricoverare sia chi viene dimesso dagli ospedali sia chi si positivizzava in queste strutture».
Per cercare di rispondere alla crisi economica in cui versano diverse Rsa, il Pirellone ha deciso di erogare anche quest’anno lo stesso budget previsto nel 2019, oltre a risorse aggiuntive per alcuni servizi svolti. Inoltre, è stato deciso che ospiti e operatori verranno sottoposti ogni 15 giorni a test periodici di controllo.
Altro tema chiave è quello relativo alla gestione dei pazienti asintomatici o paucisintomatici. «Nelle Rsa non rientrerà nessuno dei positivi che uscirà dagli ospedali - ha specificato l’assessore Gallera -. I pazienti positivi saranno trasferiti dalle in ospedale o nel setting più adeguato. I contatti stretti potranno rimanere solo all'interno delle strutture che potranno garantire la loro sicurezza e l’isolamento con gli altri ospiti. Abbiamo ragionato nel solco di quanto previsto dall’Istituto superiore di sanità in merito al trattamento dei soggetti fragili positivi all'interno delle strutture».