Elementi insufficienti

Archiviato il fascicolo sul medico accusato di false vaccinazioni anti-Covid all'hub di Dalmine

L'ex direttore sanitario del carcere di Bergamo era accusato di aver registrato la moglie tra i vaccinati senza averle fatto l'iniezione

Archiviato il fascicolo sul medico accusato di false vaccinazioni anti-Covid all'hub di Dalmine
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Archiviato dal giudice il fascicolo che accusava l'ex direttore sanitario del carcere di Bergamo, a processo il 15 giugno prossimo per l'inchiesta sulla struttura e il precedente direttore Antonino Porcino, di irregolarità nelle somministrazioni di vaccini anti-Covid.

I sospetti dopo la siringa sparita e la fiala ritrovata

Il medico, 62 anni con un ambulatorio a Stezzano, era sospettato di aver registrato una finta vaccinazione a sua moglie, compiendo quindi il reato di falso in atto pubblico e abuso d'ufficio. Era il 24 settembre 2021, quando in un controllo dei Nas all'hub di Dalmine, dove il dottore prestava servizio, fu visto somministrare direttamente il vaccino a una decina di pazienti, sebbene tale compito di solito spettasse agli infermieri.

In seguito, quello stesso giorno, il personale si accorse che era sparita una siringa e che una fiala di vaccino era stata gettata via. Dal sistema di Ats risultava, inoltre, che fosse stata fatta un'iniezione in più rispetto a quelle segnate: il sospetto degli investigatori era che un no-vax si fosse fatto registrare, pur non essendosi di fatto sottoposto al trattamento.

La difesa del medico e l'archiviazione

Il sanitario, con i suoi avvocati, ha sempre negato tutto, spiegando che a volte da una fiala si ricavavano dieci dosi e mezza, per cui con molta probabilità non era stata registrata quest'ultima. Riguardo la fiala ritrovata, ha riferito di non saperne niente e che era stato chiamato insieme agli altri colleghi dai responsabili dell'hub, che avevano chiesto delucidazioni sulla vicenda.

Alla fine, è stato lo stesso procuratore Emanuele Marchisio, dopo la memoria difensiva dell'accusato, a convincersi che non ci fossero elementi sufficienti per stabilire se l'iniezione mancante risultasse per un errore del sistema o per un'effettiva condotta fraudolenta. Di conseguenza, ha chiesto l'archiviazione il 21 marzo scorso, che è stata ora accolta dal giudice Lucia Graziosi.

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