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Omicidio di Calcio, la vittima è morta per annegamento. Arresto convalidato per il cugino

Omicidio di Calcio, la vittima è morta per annegamento. Arresto convalidato per il cugino
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Rimarrà in carcere con l’accusa di omicidio volontario Musli Morina, il ragazzo 20enne di origine kosovara fermato dai carabinieri per l’omicidio del cugino Erion, coetaneo, il cui cadavere era stato trovato all’alba di venerdì 17 gennaio in centro a Calcio, incastrato sotto il ponte del naviglio che scorre nel paese.

I militari dell’Arma hanno fermato Musli nell’appartamento che condivideva con la vittima, poco distante dal luogo in cui è stato ritrovato il corpo, dopo aver vagliato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. Il 20enne era stato portato al Comando di Treviglio per essere sentito, dove è rimasto fino alla tarda sera di venerdì, prima di essere portato nel carcere di via Gleno.

Questa mattina (lunedì 20 gennaio) l’udienza di convalida del fermo, al termine della quale avrebbe ammesso di aver colpito il cugino per difendersi al termine di un litigio scoppiato per motivi economici.

Inoltre, secondo una prima analisi effettuata oggi sulla salma, Erion Morina non sarebbe morto per le ferite riportate in seguito alla lite avvenuta tra i due, bensì per annegamento.

Sul posto, chiamati dagli operatori della nettezza urbana che avevano notato una lunga scia di sangue, erano intervenuti i Carabinieri di Bergamo e Treviglio per i rilievi, mentre la salma era stata recuperata dai Vigili del Fuoco di Bergamo e Romano di Lombardia.

Secondo le prime ricostruzioni, Erion e Musli Morina si sarebbero recati al bar Peter Pan. Qui avrebbero passato la serata chiacchierando, giocando a biliardo e bevendo e, ad un certo punto, sarebbe scoppiato un litigio tra i due, proseguito all’esterno dopo l’orario di chiusura del locale. Musli avrebbe quindi colpito il cugino alla testa e alla schiena con un oggetto appuntito, probabilmente un collo di bottiglia rotta, ferendolo gravemente e avrebbe poi cercato di sbarazzarsi del cadavere gettandolo in acqua.

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