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Artrosi al ginocchio, fattori di rischio e soluzioni per ritardare l’intervento

Metodo Bonori e infiltrazioni di acido ialuronico possono essere la strategia migliore per un trattamento conservativo

Artrosi al ginocchio, fattori di rischio e soluzioni per ritardare l’intervento
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L’artrosi al ginocchio, o gonartrosi, è la più comune patologia del ginocchio in età senile. È una malattia cronico-degenerativa che porta ad un danno articolare crescente fino a comportare un grado significativo di disabilità. Le soluzioni sono molteplici. Esistono trattamenti medici e fisioterapici  conservativi, come il Metodo Bonori, ma anche chirurgici, più o meno invasivi, che vanno dalle osteotomie correttive alla sostituzione protesica articolare. Negli ultimi anni è significativamente aumentata la necessità di una soluzione chirurgica protesica. Le cause principali di tale aumento sono diverse: non soltanto l’età avanzata della popolazione, ma soprattutto l’obesità e scorretti stili di vita. Inoltre in questi pazienti l’artrosi è aggravata da problemi metabolici  ed endocrini (diabete, ipertiroidismo e ipercolesterolemia) che possono alterare la struttura della cartilagine.

Artrosi al ginocchio: i fattori di rischio

Altri fattori di rischio certi sono: il sovraccarico articolare che si sviluppa in determinate attività lavorative e sportive, e il trauma ad alta e bassa energia che causa spesso fratture articolari danneggiando irreversibilmente la cartilagine. Il freddo e l’umidità possono favorire l’acuirsi dei sintomi. Pertanto per ritardare il processo artrosico e ridurre il rischio di un intervento protesico è necessario mantenere il proprio peso forma, seguendo la cosiddetta dieta mediterranea che  privilegia pesce, frutta, verdura, legumi, e riduce il consumo di zuccheri semplici e grassi.

Ritardare l’intervento chirurgico protesico

È opportuno ridurre il peggioramento dell’artrosi e diminuire la sintomatologia dolorosa non solo con la prevenzione dei fattori di rischio, ma anche con diagnosi precoci. Le forme iniziali possono trovare un temporaneo giovamento con infiltrazioni endoarticolari di preparati a base di acido ialuronico. La finalità di tale terapia è il miglioramento della lubrificazione del ginocchio e del trofismo delle cartilagini. Le infiltrazioni con farmaci cortisonici sono uno strumento potente, capace di risolvere il quadro infiammatorio locale che spesso coesiste con la gonartrosi. Poiché i cortisonici possono danneggiare alcune strutture intrarticolari (cartilagine, menischi e legamenti), tali farmaci devono essere somministrati con cautela, soprattutto in quei pazienti candidati a procedure conservative.

Il Metodo Bonori per l’artrosi al ginocchio

prima
Foto 1 di 2

Prima del trattamento

dopo
Foto 2 di 2

Dopo il trattamento

“Tra i vari trattamenti fisioterapici voglio ricordare i metodi di lavoro del dottor Matteo Bonori, fisioterapista e osteopata,  con cui è possibile trattare l'artrosi al ginocchio ma anche l'artrosi all'anca  e altre patologie – ha spiegato il dottor Alessandro Rita – questi utilizzano speciali tecniche di terapia manuale ideate da Bonori stesso, per migliorare la bio-meccanica articolare e avvalendosi poi di  terapie fisiche come l’onda d’urto e la tecar terapia per biostimolare i tessuti. Ho potuto constatare dai miei pazienti che questi metodi possono ottenere sorprendenti risultati, soprattutto se associati ad infiltrazioni di acido ialuronico”.

Così è possibile posticipare di anni, o persino evitare, la sostituzione protesica del ginocchio.

Per ulteriori informazioni visitare https://fisioterapiabonori.it/.

 

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