Servono risposte immediate

«Ats Bergamo è al collasso coi tamponi»: l'appello di Messina e Carretta per avere i test rapidi

Marcella Messina e Niccolò Carretta lanciano un appello congiunto alla Regione: servono subito i test salivari per alleggerire il sistema e permettere che Rsd e Rsa restino aperte almeno un minimo. Il sistema è già in sofferenza

«Ats Bergamo è al collasso coi tamponi»: l'appello di Messina e Carretta per avere i test rapidi
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I giorni passano e il contagio galoppa. Anche in Bergamasca, seppur in maniera più contenuta che in altre parti d'Italia e della stessa Lombardia. Ma col passare dei giorni, e con l'aumento dei contagi, non ci può che essere preoccupazione. Anche perché il sistema sanitario non sembra essere pronto a supportare una seconda ondata del coronavirus.

Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo

È da queste premesse che prende spunto l'appello dell'assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina, che, spalleggiata dal consigliere regionale bergamasco di Azione nonché coordinatore della Lista Gori, Niccolò Carretta,  chiama in causa Regione Lombardia e l’assessorato al Welfare per potenziare, velocizzare l’arrivo e incrementare il numero di test rapidi, quelli salivari. «Si tratta di uno strumento nuovo e fondamentale per la tutela delle persone più fragili, per monitorare la situazione nelle scuole e nei pronti soccorso, ma anche per garantire tutele alle persone con malattie croniche nelle Rsd e nelle Rsa - afferma Messina -, perché avere a disposizione test rapidi, oltre che aiutare a monitorare la situazione generale, permetterebbe di aiutare un mondo che altrimenti verrebbe, per la seconda volta, abbandonato a se stesso. Tutte le misure che si stanno prendendo per contenere il contagio e questa seconda ondata purtroppo colpiscono in maniera esponenziale chi già si trova in una situazione di fragilità, come i residenti nelle Rsd e nelle Rsa, che rischiano di non vedere genitori o parenti per moltissimi mesi, una situazione inaccettabile e che non ci possiamo permettere. L’aspetto sociale, seppur con tutte le misure di sicurezza, è essenziale all’interno del percorso di cura e presa in carico. Garantire a queste strutture un approvvigionamento di test rapidi permetterebbe loro di riaprire le proprie porte, monitorare la situazione e garantire un livello di tutela sociale, oltre che di sicurezza, adeguato».

«Abbiamo ormai preso atto - prosegue l’assessore del Comune di Bergamo - che i medici di base sono e risulteranno essere in difficoltà nella programmazione per la somministrazione dei vaccini anti-influenzali alle categorie più fragili. L’auspicio, da parte del Comune, è che almeno la gran parte dei test rapidi siano garantiti alle strutture, al personale e ai residenti più fragili, così come alle scuole e ai pronti soccorso che rappresentano i luoghi più sollecitati e da attenzionare maggiormente».

Niccolò Carretta, consigliere regionale bergamasco di Azione

«Regione Lombardia ha avuto moltissimi mesi per organizzare il piano d’azione in vista di una seconda ondata che era facile da prevedere - afferma invece Niccolò Carretta -. Non è possibile che ogni giorno si scopra una nuova emergenza e non è accettabile che ci vadano di mezzo le famiglie che già devono quotidianamente fare i conti con malattie croniche. L’Ats di Bergamo risulta essere già al collasso per il numero altissimo di diagnosi dei test che deve licenziare poiché tra pronto soccorso e scuole la richiesta di tamponi è altissima. L’auspicio è che si faccia il possibile per recuperare il numero massimo di test rapidi che risolverebbero problemi alle Rsd, scaricherebbero di molto la pressione nelle Ats e garantirebbe il giusto livello di monitoraggio a scuola».

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