Ats Bergamo smentisce: nessun sospetto di polmoniti da coronavirus prima di marzo
L’azienda sanitaria porterà avanti ulteriori approfondimenti su prescrizioni ambulatoriali, accessi specifici in pronto soccorso e utilizzo di farmaci specifici
Ats Bergamo risponde ai dubbi avanzati dalle indiscrezioni - legate all’inchiesta della Procura sulla mancata zona rossa in Val Seriana - emerse martedì 30 giugno sulla presenza di 110 casi di polmoniti sospette tra novembre e gennaio all’ospedale di Alzano.
Nessun sospetto. Lo fa dopo delle analisi preliminari del Servizio Epidemiologico Aziendale di Ats Bergamo sui ricoveri. «Gli esiti del lavoro, in sintesi – si legge in un comunicato dell’azienda -, consentono di affermare con discreta ragionevolezza come non siano riscontrabili evidenze statistiche tali da produrre il sospetto di una presenza precoce di ricoveri per polmoniti da SARS COV-2 nella provincia di Bergamo nei mesi di dicembre 2019 e nel bimestre gennaio e febbraio 2020». Stessa cosa per l’ospedale di Alzano, che «mostra un trend coerente con la valutazione provinciale ora descritta».
Innalzamento fuori scala da marzo. L’innalzamento fuori scala delle polmoniti è invece evidente nei mesi di marzo e aprile 2020 (rispettivamente 3954 e 3154 ricoveri). La media mensile dei ricoveri nei mesi precedenti, a partire dall'1 gennaio del 2017, è pari a 320. Queste valutazioni «saranno seguite da ulteriori approfondimenti su prescrizioni ambulatoriali, accessi specifici in pronto soccorso e utilizzo di farmaci specifici per la gestione delle eventuali complicanze batteriche di polmoniti virali».