Montecitorio da ridere

Belotti, (dis)avventure da onorevole Apri le mail e ci trovi di tutto

Belotti, (dis)avventure da onorevole Apri le mail e ci trovi di tutto
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Maledetta casella mail. Eh sì, voi non sapete quanti porconi volano al mattino quando apri la posta sull’indirizzo istituzionale dell’onorevole e ti trovi almeno una cinquantina di mail inutili che vanno a gonfiare il cestino. Alle poche interessanti, fanno da contrappeso le tante inviate da fuori di testa, con proposte allucinanti o con inviti a convegni deliranti.

Ad esempio, un tal Salvo tutti i giorni manda dalla Calabria un ironico invito a Salvini (e per conoscenza a tutti i parlamentari) per una vacanza a Praia a mare. Per il viaggio? Nessun problema: «Per arrivare in Calabria – scrive questo fuori di testa – metterei a disposizione l’elicottero di proprietà dei Casamonica, storica famiglia rom di Roma». Il tutto per potersi confrontare con il ministro sulla questione dei migranti. Prima o poi a questo bisognerà rispondere che la Lega gli offre una vacanza a Tripoli e per il viaggio: «Nessun problema, metteremo a disposizione un barcone di proprietà della milizia dei Warshafana, storica e potente banda armata della costa libica)». Così, forse la finirà di rompere le palle.

C’è poi, negli ultimi giorni, lo stalkeraggio informatico per la nomina di tal Luca Mattiucci, giornalista direttore responsabile di una pubblicazione quindicinale realizzata da associazioni e fondazioni che viene distribuita a bordo di Italo Treno nell’ambito di un progetto dedicato al mondo del sociale, nel Cda della Rai. Comprensibili le ambizioni e pure i flashmob con cinque, dicasi 5, ragazzi fuori da Montecitorio con maglietta “#la Rai che vorrei”, però mettete un freno a sta frantumazione testicolare con mail ancora con “#la Rai che vorrei”.

Cosa dire poi delle elucubrazioni mentali, quasi quotidiane, lunghe tre pagine di una tal Jessica che pontifica su tutto e tutti, dall’Eurozona al Brookins Institution (boh) passando per la Tech & artificial Intelligence, la sanità-apartheid. Questa scienziata tuttologa chiede che «questo dramma (forse il suo?) esca dal battibecco demagogico-politico e che sia affrontato con una visione geopolitica e soluzioni sistematiche»: il problema è che mentre lei discerne...»

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 9 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 19 luglio. In versione digitale, qui.

 

In relazione a questo articolo, Luca Mattiucci ci ha inviato una precisazione, che pubblichiamo qui di seguito.

Gentile Direttore, nel testo pubblicato in data 13 Luglio 2018 dal titolo “Belotti, (dis)avventure da onorevole. Apri le mail e ci trovi di tutto” l’autore Daniele Belotti cita il sottoscritto e la relativa candidatura presentata a membro del CDA RAI con fare ironico, legittimo per quanto non edificante, ma alcune precisazioni sono d’obbligo. Belotti cita un flash mob di cinque e sottolinea cinque persone. Gliele sottolineo anche io, cinque persone che gentilmente e volontariamente si sono dedicate sotto il sole a picco di qualche settimana fa a presidiare Montecitorio per distribuire, e questa era la mission dell’iniziativa, circa 240 programmi de #laRAIchevorrei ai Deputati di passaggio. Un programma di 22 punti elaborato da migliaia di persone in rete e ripreso dai principali organi di stampa nazionali, con l’obiettivo di portare all’attenzione dei Deputati aspetti che riguardano i processi di sviluppo di Viale Mazzini per il quale tutti siamo dalla Legge obbligati ad ottemperare il pagamento del Canone. La riforma voluta dall’allora Governo Renzi da una parte apriva democraticamente la possibilità a chiunque di concorrere per le posizioni del CDA RAI, dall’altra non prevedendo altra modalità se non l’invio del curriculum di fatto sanciva ancora una volta una spartizione di Palazzo per quegli incarichi. Le chiedo e chiedo a Belotti se per dirigere un’azienda a voi cara scegliereste mai qualcuno che non avete mai neppure incontrato, ma del quale avete solo quattro fogli scritti. Il mail bombing e le iniziative connesse a questa campagna vogliono essere appunto uno sprone a far si che questo Governo del cambiamento cambi davvero, anche le prassi. Se poi leggere le idee dei cittadini è più fastidioso del sopportare le eterne campagne elettorali dei politici, il tasto unscribe è sempre lì a portata di mano.

Luca Mattiucci, candidato alla Camera per il CDA RAI

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