Fa niente se si dicono cazzate

Belotti, (dis)avventure da onorevole Il "punto G" di noi parlamentari

Belotti, (dis)avventure da onorevole Il "punto G" di noi parlamentari
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Ogni uomo o donna ha il suo “punto g”, quello che fa godere di più. E già i perversi quattro lettori di questa sconcertante rubrica stanno immaginando l’ennesima deriva ormonale in queste ignobili righe alla faccia della sobrietà dell’esimio direttore di codesto settimanale. E invece no, o meglio quasi no. Spieghiamo. Dicevamo che ogni persona trova sommo piacere in alcuni specifici atti. Il calciatore gode a mille quando segna, il cantante quando canta in un concerto, il pittore quando termina un dipinto, il commercialista quando fotte il Fisco, l’alpinista quando arriva in vetta, Rocco Siffredi quando... va be’, ci siamo capiti. E l’onorevole? Sì, anche l’eletto dal popolo ha dei momenti di piacere e non è un essere amorfo. Quindi esiste anche un’onorevole esuberanza testosteronica? Certo, quando si parla nel sacro emiciclo. E ovviamente vale anche per le onorevolissime deputate.

Ogni intervento è una sorta di amplesso sessuale con un prima, un durante e un dopo. Il prima: è un momento molto travagliato, soprattutto se si deve intervenire nei grandi dibattiti, quelli che hanno attenzione di giornali e tv. La tensione tra i relatori è alta e palpabile, ancor di più se è prevista la diretta tv (che poi non guarda nessuno salvo, come abbiamo visto nelle puntate precedenti, in qualche night club per sadomasochisti che traggono piacere sublime nel farsi male). Alcuni li vedi concentrati, assorti nei loro foglietti che non si capisce perché in Parlamento sono in formato post it. Ma perché poi quasi tutti usano questi A5 anziché un normale A4, il foglio più comune? Boh, la motivazione è ignota, si sa solo che il buon...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 9 di BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 4 ottobre. In versione digitale, qui.

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