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Bergamo «Mola mia». L'invito a resistere

Bergamo «Mola mia». L'invito a resistere
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È apparso dal nulla e sta facendo il giro dei social nelle condivisioni di moltissimi profili. L’invito campeggia in bella vista a esprimere, con grande spirito di solidarietà, un’energia positiva a quanto la comunità di Bergamo sta vivendo in questi giorni di coronavirus. «Bergamo #molamia!».

La scritta è stata apposta, in bello stile grafico, sull'hotel in costruzione nella zona della Trucca dagli operatori che stanno realizzando il complesso. Chi si è trovato a passare di lì e lo ha visto, non è rimasto indifferente e subito ha provveduto a scattare una foto.

Tra le mille occasioni di riflessioni, una sottolineatura è stata espressa dagli organizzatori dello Spirito del pianeta che hanno anticipato quanto proporranno quest’anno alla alla kermesse dei popoli del mondo. L'indigeno proposto sarà proprio il popolo lombardo e quindi anche bergamasco. «Scusate se mi permetto, ma sono profondamente orgoglioso di essere un indigeno di questa meravigliosa terra e cultura Orobica - scrivono sul loro profilo Facebook -. Al prossimo festival, dove saranno presenti ben 30 gruppi di tradizione lombarda, chiederemo ad ogni gruppo di essere accompagnati da un anziano che ci racconterà le leggende e le storie che lo hanno fatto diventare una biblioteca. Senza di loro saremmo robot senz'anima. I nostri vecchi hanno costruito l’Italia della ricchezza degli anni 70, che ancora adesso ci permette di vivere bene. Non sono solo anziani, come se ora non ci servissero più. Sono nonni, padri, madri che ci hanno permesso di essere qui. Ecco perché dobbiamo tornare indigeni, perché dobbiamo ricordarci che sono importanti per la comunità come ogni altro componente. Scusate il nostro egoismo. Vi vogliamo bene».

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