Fontana omaggia le Penne Nere di Bergamo e va in visita nei centri vaccinali orobici
La commemorazione in occasione della prima Giornata regionale della Riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli alpini. In mattinata (2 aprile) il governatore lombardo ha visitato il centro realizzato nel palazzetto dello sport di Clusone e quello in via di allestimento a Zogno. Tappe anche alla Fiera, al Cus di Dalmine e al PalaSettembre di Chiuduno
Un anno fa l’ospedale da campo alla Fiera di Bergamo ha letteralmente dato nuovo ossigeno a tutte i bergamaschi gravemente malati dopo aver contratto il Covid. Una struttura realizzata in tempi record, grazie alla solidarietà e all’impegno di circa 500 volontari, tra cui artigiani e tifosi della Curva Nord, e sponsor, coordinati dall’associazione nazionale alpini.
Ed è proprio per celebrare lo spirito di servizio e la capacità delle Penne Nere di correre in soccorso delle persone colpite dalle calamità che oggi, venerdì 2 aprile, si festeggia la prima Giornata regionale della Riconoscenza per la solidarietà e il sacrificio degli alpini, istituita lo scorso anno con un’apposita legge regionale. «Di ragioni per dire grazie agli alpini ne abbiamo tantissime», ha sottolineato il sindaco Giorgio Gori a margine della deposizione di due corone commemorative al monumento dell'Alpino, in centro città.
Presenti alla cerimonia pubblica e all’alzabandiera anche il comandante delle truppe alpine, il generale di Corpo d'Armata Claudio Berto, il Presidente dell’Ana Sebastiano Favero, il presidente regionale Attilio Fontana e quello della Provincia Gianfranco Gafforelli, il prefetto Enrico Ricci e altri vertici del Pirellone.
Il legame con Bergamo
Giorgio Gori ha anche evidenziato il legame fortissimo che lega le Penne Nere alla comunità bergamasca. «Quest’anno festeggeremo il centenario dalla fondazione della sezione di Bergamo. Negli anni questo rapporto si è rinnovato, culminando l’anno scorso nella realizzazione dell’ospedale da campo alla Fiera. Una struttura che ha visto protagonisti gli alpini, insieme a protezione civile, volontari, artigiani e tifosi dell’Atalanta».
L’importanza dell’ospedale in Fiera
Il presidio alla Fiera ha giocato un ruolo fondamentale nel contrasto al virus nella nostra provincia: in primis, nella fase acuta dell’emergenza, come vero e proprio ospedale. «Rappresenta il simbolo della capacità di reazione di questo territorio, che credo abbia fatto la differenza».
Dimesso l’ultimo paziente, a maggio dell’anno scorso, la Fiera è stata un centro per il follow-up delle persone guarite dal Covid e come centro per l’esecuzione dei tamponi. A novembre, con la seconda ondata è stato nuovamente riconvertito in soli 8 giorni di lavoro di volontari in ospedale e centro per le vaccinazioni antinfluenzali.
Adesso sarà uno degli otto centri individuati dal Pirellone per procedere con la campagna vaccinale di massa anti-Covid, con 30 linee dedicate alle somministrazioni.
Il punto sulla campagna vaccinale
La giornata odierna è stata anche l’occasione per il presidente Fontana, accompagnato dal commissario Guido Bertolaso, per visitare i centri vaccinali orobici in vista dell’inizio delle somministrazioni massive, previste dal 12 aprile.
In mattinata ha visitato il centro realizzato nel palazzetto dello sport di Clusone (10 linee per somministrare fino a 1.500 vaccini al giorno) e quello in via di allestimento a Zogno (6 linee per un totale di 864 somministrazioni quotidiane), esprimendo la propria soddisfazione per l’inaugurazione del nuovo portale online di prenotazioni gestito da Poste Italiane. «In poco più di tre ore il sistema ha gestito circa 100 mila prenotazioni senza intoppi e senza attese particolarmente lunghe – ha detto Fontana -. Se arriveranno le dosi riusciremo a vaccinare in poco tempo».
Terminata la commemorazione in piazzale Alpini le autorità si sono spostate proprio al centro vaccinale allestito in via Lunga, prima di concludere il giro di visite recandosi anche in quelli di Dalmine e Chiuduno.
Mercoledì (31 marzo) aveva visitato a sorpresa la Fiera di Bergamo e il Cus di Dalmine anche il commissario straordinario all’emergenza, il generale alpino Francesco Paolo Figliuolo. «Da oggi, con il passaggio al sistema di prenotazione gestito da Poste confidiamo che la campagna proceda senza più disguidi – conclude Giorgio Gori -. Mi auguro che adesso si dia la dovuta priorità alle persone anziane. Per svariate ragioni sono passati avanti diversi giovani, mentre molti anziani sono ancora in attesa».