Al via la raccolta

Per Bergamo è il tempo delle mele Coltivazioni raddoppiate in 10 anni

Per Bergamo è il tempo delle mele Coltivazioni raddoppiate in 10 anni
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L’Italia occupa il quinto posto su scala mondiale per la produzione di mele con 2 milioni di tonnellate prodotte in un anno. Un dato in crescita. Anche perché da noi ogni persona mangia in media 15 chili di mele l’anno, in Germania 10, in Francia 8. Ma è sul fronte export che si colgono risultati rilevanti. L’Italia è infatti il terzo esportatore mondiale dopo Cina e Polonia. A guidare il drappello dei produttori si conferma sicuramente il Trentino Alto Adige, seguito a distanza da altre regioni come Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Val d’Aosta. E Lombardia. In Bergamasca c’è un interesse crescente verso la coltivazione professionale di questo frutto. «Negli ultimi dieci anni – precisa Coldiretti Bergamo - le superfici dei meleti nella nostra provincia hanno fatto registrare un vero  e proprio boom e sono passate dai circa 11 ettari del 2006 ai circa  23 ettari dl 2016, su un totale regionale di 1.546 ettari. Stiamo parlando  di numeri ancora contenuti, ma la tendenza è netta».

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Giovanni Locatelli  dell’azienda agricola Il Giardino della Frutta di Corna Imagna, racconta che nella sua azienda si coltivano mele da quattro generazioni e solo negli ultimi cinquant’anni sono passati ad una produzione intensiva. «La nostra è un’azienda di tipo familiare – dice - su circa 2,5 ettari di terreno coltiviamo soprattutto le varietà  Royal gala, Golden, Stark, Renetta, Ruggine, Fuji, Morghen e altre. Siamo in conversione biologica e il prossimo anno avremo la certificazione. Le mele che raccogliamo in parte le vendiamo direttamente in azienda o sui mercati e in parte le trasformiamo in succhi o in confettura.  Purtroppo quest’anno il raccolto sarà molto scarso perché le gelate primaverili e alcune grandinate hanno causato danni significativi».

Annata non eccelsa. L’andamento anomalo del clima non ha risparmiato la produzione delle mele. A provocare i danni maggiori sono state soprattutto i repentini abbassamenti di temperatura durante la tarda primavera che hanno compromesso lo sviluppo dei  frutti. I risultati finali si vedranno però al termine della raccolta, che in alcune realtà, è iniziata proprio in questi giorni.

Sta credendo e investendo nella coltivazione delle mele anche l’azienda Fustinoni Annibale di Sedrina. Ornella Capelli, che con il marito Annibale e i figli Ivan e Silvia  porta avanti l’attività aziendale che conta anche un allevamento di bovini e suini e di un macello autorizzato Cee,  racconta che hanno intrapreso questa strada cinque anni fa grazie a due meli regalati da alcuni amici della Val di Non. «Ora abbiamo 900 alberi di mele  – spiega - e abbiamo in programma di piantarne altri. Parte del raccolto lo vendiamo direttamente nei mercati di Campagna Amica o in azienda, il resto invece lo trasformiamo in succo e aceto di mele, due prodotti che i nostri clienti apprezzano molto».

Un settore giovane. Anche per molti giovani che stanno tornando all’agricoltura sembra essere scoccato «il tempo delle mele». Chi si avvicina a questa coltivazione infatti intravede le innumerevoli possibilità di trasformazione di questo frutto, che può diventare succo, marmellata, sidro, gelato, mele disidratate, ecc., e di investire in un comparto nuovo non ancora inflazionato.

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