L'operazione

Blitz dei carabinieri in un capannone-discarica a Ciserano: gli oggetti erano rivenduti in Africa

Il capo dell'attività illegale è stato denunciato per vari reati e irregolarità, compreso lo sfruttamento in nero di alcuni immigrati

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A Ciserano i carabinieri hanno scoperto una vera e propria discarica abusiva, ospitata in un capannone, che aveva come dipendenti in nero degli immigrati, alcuni dei quali irregolari. Secondo quanto ricostruito, gli oggetti e i componenti scartati qui in Italia venivano poi spediti in Africa, dove venivano rivenduti.

Il blitz al capannone

L'attività illegale è stata chiusa martedì 2 luglio durante un’operazione, coordinata dai militari della Compagnia di Treviglio, con il supporto dei reparti speciali e della polizia locale, nel corso di un blitz a tutto campo contro l’illegalità ambientale e il lavoro irregolare.  L’intervento, inserito in un più ampio piano di controllo straordinario del territorio, ha portato al sequestro del capannone industriale, trasformato abusivamente in discarica, e alla denuncia di diversi soggetti per reati ambientali, immigrazione clandestina e violazioni in materia di lavoro.

Coinvolti nell'azione per il contrasto all'illegalità anche i carabinieri forestali di Bergamo, quelli di Curno, i militari dell'Ispettorato del lavoro, le unità con i cani e l'elicottero di Orio al Serio ed i vigili del fuoco di Bergamo.

Il cuore dell’attività si è concentrato su un capannone di circa settecento metri quadri, utilizzato come centro illecito di raccolta e cernita di rifiuti, anche pericolosi, in totale assenza di autorizzazioni. Al suo interno sono stati rinvenuti elettrodomestici fuori uso, televisori, frigoriferi contenenti sostanze pericolose, pneumatici e materiali non bonificati, accumulati verosimilmente per essere rivenduti sul mercato africano.

Denunciato il capo e sequestrato l'immobile

Il responsabile dell’attività è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti e l’intero immobile è stato posto sotto sequestro penale. Nel corso dell’operazione, le forze dell'ordine hanno identificato nove cittadini extracomunitari, alcuni impiegati irregolarmente. Tre di loro sono stati denunciati per reati legati all’immigrazione. Il titolare della ditta è stato deferito per impiego di manodopera clandestina, gravi violazioni sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (tra cui l’assenza del Documento di valutazione dei rischi) e installazione abusiva di un impianto di videosorveglianza.

A suo carico è stata disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale, unitamente a sanzioni amministrative per oltre 34mila euro e ammende per 2.665 euro, anche per l’impiego in nero di cinque lavoratori, di cui tre non assumibili per mancanza di permessi validi. I pompieri hanno inoltre riscontrato gravi carenze in materia di prevenzione incendi, tra cui uscite di emergenza non a norma e locali non conformi all’uso previsto.

L’operazione ha permesso inoltre di identificare soggetti con precedenti specifici, per reati predatori e in materia di stupefacenti. L’elicottero dell’Arma ha sorvolato le aree più sensibili e degradate, supportando dal cielo le attività a terra dei colleghi e della polizia locale.