Bonus vacanze, albergatori bergamaschi soddisfatti a metà (hanno aderito in pochi)
Alessandro Capozzi, vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom, commenta: «La misura è di grande interesse per i soggiorni più lunghi, di almeno una settimana. Le imprese sono in emergenza liquidità dopo mesi di stop»
Anche gli albergatori bergamaschi iniziano ad aderire al bonus vacanze, l'incentivo del Governo che mette a disposizione un voucher da 150 a 500 euro (dall'importo più basso riservato ai single, ai 300 euro per le coppie ai 500 euro per le famiglie con bambini) per tutti coloro che presentano un Isee inferiore a quarantamila euro. La misura ha preso il via mercoledì 1 luglio e l'associazione nazionale Federalberghi Confcommercio, per agevolare gli iscritti e dare visibilità alle strutture che accettano i voucher, ha lanciato nel portale Italy Hotels uno specifico motore di ricerca (lo trovate QUI) che raccoglie tutte le strutture italiane dove i turisti potranno spendere il bonus.
Finora, tra città di Bergamo e provincia, si contano però solo sedici imprese. Ascom ha inviato una comunicazione ai soci per informarli della novità e supportare le imprese nella procedura prevista per ottenere il rimborso dei voucher. Il buono - che prevede per l'ottanta per cento del valore lo sconto immediato sul conto dell'hotel e per il venti per cento il credito d'imposta recuperabile con la dichiarazione dei redditi - può essere speso fino alla fine dell'anno. «Non possiamo che apprezzare l'intento del Governo di favorire il turismo e sostenere i consumi in un momento di grande difficoltà come questo - commenta Alessandro Capozzi, vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom Bergamo -. Le criticità tuttavia non mancano, dall'aspetto gestionale ai vantaggi concreti dell'accettazione dei voucher, in un momento in cui le imprese sono in emergenza liquidità. L'interesse è comunque alto e le prime richieste, in particolare da fuori Regione, hanno già iniziato ad arrivare».A rendere soddisfatti a metà gli albergatori è la natura stessa del bonus: «Il voucher trova il suo equilibrio e la soddisfazione reciproca cliente-albergatore per soggiorni di almeno una settimana. Ciò lo rende particolarmente interessante per le strutture nelle nostre località di villeggiatura, dal lago alla montagna - continua Capozzi -. Nelle città, a Bergamo come nella maggior parte delle città d'arte italiane, dove la media di soggiorno è di due o tre giorni, l'accettazione del bonus invece significa avere pochissima liquidità e percepire la quota maggiore del ricavo sotto forma di credito d'imposta da recuperare dopo mesi». Quanto alla gestione burocratica, gli hotel devono verificare ogni singolo voucher accedendo al proprio cassetto fiscale: «Sono pochissime le imprese ad avervi accesso, il che comporta la necessità per molti imprenditori di rivolgersi al proprio consulente fiscale, vedendosi addebitare il relativo compenso», continua Capozzi. Tra le altre incognite, la possibilità di cedere il credito d'imposta alle banche, incassando quindi direttamente il voucher negli istituti di credito: «È vero che la misura è entrata in vigore solo da un paio di giorni, ma a oggi non è ancora chiara la procedura per avvalersi di questa opzione, né l'elenco delle banche a cui rivolgersi».
L'interesse sembra elevato tra i consumatori (nonostante per beneficiarne debbano compilare Isee, richiedere l'identità digitale e infine scaricare un'app e poi utilizzare un QR Code) e gli albergatori ora stanno alla finestra per testare la reale convenienza della misura: «Tra gli aspetti positivi, non va sottovalutata la possibilità da parte dell'hotel di essere libero da vincoli sia per i tempi di accettazione dei voucher (il che consente agli albergatori di limitare il periodo di adesione), sia per il numero di camere da riservare agli utilizzatori del voucher. Questo permette alle imprese di poter testare la misura e modulare l'offerta».