Scintille in aula fra pm e avvocati

Bossetti, la difesa sfida i Ris «Diteci come avete fatto le analisi»

Bossetti, la difesa sfida i Ris «Diteci come avete fatto le analisi»
Pubblicato:
Aggiornato:

Tra un paio di settimane i Ris chiariranno il metodo utilizzato nel prelievo del dna di Ignoto 1 dagli slip e dai leggins di Yara Gambirasio. Lo ha deciso la Corte d'Assise, accogliendo la richiesta dei difensori di Massimo Bossetti, imputato dell'omicidio della tredicenne. Gli avvocati Salvagni e Camporini pretendevano che gli scienziati in divisa rispondessero su "tutti" i dati grezzi ricavati dalle analisi. La pm Letizia Ruggeri ha però obiettato che sarebbe impossibile, stante la mole enorme di informazioni contenuta nel server dei carabinieri. «Basti dire che ci sono anche i 16mila confronti negativi effettuati con gli altri campioni genetici raccolti durante l'indagine», ha spiegato la Ruggeri. Meglio limitarsi perciò ai risultati che hanno rilevato la presenza del dna di Ignoto 1, salvo procedere a una piccola integrazione.

A quel punto in aula è scoppiato il putiferio. «Ce l'aspettavamo...», hanno attaccato gli avvocati. La Ruggeri ha replicato a muso duro: «Andate a dirlo anche stasera in tv...», alludendo all'assidua partecipazione di Salvagni a Quarto Grado. L'interessato non ha gradito e ha rispedito al mittente la frecciata, costringendo la presidente Antonella Bertoja a intervenire per riportare l'ordine. Tra il pubblico si è levato un brusio molesto, tanto da far tuonare la giudice: «Al primo commento molesto faccio sgomberare l'aula». Tornata la calma, Salvagni ha insistito: «Siamo sconvolti dalle affermazioni circa il caos in cui sono conservati i dati sensibili alla base del processo. Avevamo chiesto chiaramente se ci erano stati consegnati tutti i dati grezzi e ci era stato risposto di sì. Se così non fosse sarebbe leso il diritto di difesa».

Alla fine la Corte ha riformulato il quesito: i Ris dovranno chiarire il loro approccio solo riguardo ai dati grezzi presenti sul cd consegnato alla difesa, che «allo stato sono tutti quelli estrapolati», taglia corto la presidente Bertoja.

????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

Al netto delle polemiche, qual è l'intento degli avvocati? Farsi dire dai carabinieri quali kit sono stati utilizzati nella ricerca e nell'individuazione del dna di Ignoto 1 - identificato poi in Bossetti dalle indagini - e per quante volte. Con riferimento però a ogni singola porzione della "griglia" in cui erano stati suddivisi gli slip di Yara. Se la difesa riuscisse a dimostrare che i test sono stati insufficienti o inadeguati, il processo vacillerebbe sotto il profilo della forma. Un aspetto determinante, di recente ribadito dalla Corte di Cassazione quando ha annullato la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith. La traccia trovata sul reggiseno di Meredith, attribuita ad Amanda dagli investigatori, è stata infatti giudicata dalla Suprema Corte «insuscettibile di seconda amplificazione, stante la sua esiguità», tanto da essere ritenuta «elemento privo di valore indiziario». Una conclusione cui punta anche la difesa di Bossetti. Salvagni e Camporini dubitano in pratica che il Ris non abbia fatto la controprova dei test.

??????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????????

Ora la palla passa ai carabinieri, che diranno la loro verità in aula l'11 dicembre. In mezzo ci sarà lo sciopero proclamato dagli avvocati dal 30 novembre al 4 dicembre contro la spettacolarizzazione della giustizia. Come esempio nefasto i penalisti hanno portato proprio il filmato dell'arresto di Bossetti, inginocchiato e ammanettato. Anche Camporini e Salvagni, inevitabilmente, aderiranno alla protesta. L'imputato, interpellato dal giudice Bertoja, ha dato il suo placet. È stata la seconda volta in cui ha aperto bocca durante l'intero processo. In precedenza l'aveva fatto solo per negare di aver tentato la fuga al momento del fermo. Poi il muratore è tornato a chiudersi nel suo impenetrabile silenzio. In aula sono poi comparsi due uomini della polizia scientifica, che hanno ripercorso le tappe per arrivare a identificare Ignoto 1. Gli esperti hanno ribadito «la paternità certa» di Giuseppe Guerinoni e hanno definito di «qualità pregevole» la traccia biologica rinvenuta sul corpicino martoriato della povera Yara.