la querelle

Lega e Comune, botta e risposta sull'uso delle palestre: «Fino a quando saranno chiuse?»

Palazzo Frizzoni ha stanziato 500 mila euro per la sanificazione delle superfici. L'assessore all'Istruzione e sport Loredana Poli: «Ripresa possibile solo grazie al nostro impegno. Su decine di associazioni, solo due hanno mostrato collaborazione»

Lega e Comune, botta e risposta sull'uso delle palestre: «Fino a quando saranno chiuse?»
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«Fino a quando le polisportive dovranno attendere prima di avere accesso alle palestre?». A porre il quesito sul tavolo di Palazzo Frizzoni sono stati i consiglieri comunali leghisti Alberto Ribolla e Alessandro Carrara, evidenziando il ruolo essenziale che l’attività sportiva riveste nella formazione, nello sviluppo e nell’educazione dei giovani. «Questa Amministrazione non ha ancora concesso l’autorizzazione a utilizzare le palestre alle polisportive di quartiere e altri concessionari – sottolineano i rappresentanti del Carroccio -. Nonostante le disposizioni per le sanificazioni siano note da mesi, non sono ancora state appaltate alle ditte specializzate i servizi necessari per assicurare la corretta agibilità delle strutture sportive».

Nel merito è intervenuta l’assessore all’istruzione e sport Loredana Poli, spiegando al contrario che tre palestre agonistiche sono già ripartite, mentre altre riprenderanno l’attività nei prossimi giorni. «Le attività sportive nelle palestre comunali stanno ripartendo solo grazie al rilevante intervento economico del Comune – evidenzia -, che garantisce l'igienizzazione professionale delle superfici utilizzate, a tutela dell'utenza scolastica e di quella sportiva. Su decine di associazioni, al momento solo due si sono messe a disposizione per collaborare. Il protocollo anti-Covid che abbiamo inviato agli utilizzatori delle palestre comunali è imprescindibile e la preoccupazione di garantire atleti e tecnici deve essere anche delle associazioni che ne hanno la responsabilità diretta».

Palazzo Frizzoni, nonostante l’idea dell’assessore Poli sia quella che i campionati (ad esclusione di quelli nazionali) «non debbano partire affatto ma ci si dovrebbe limitare agli allenamenti, vista la situazione variabile e precaria», ha quindi deciso di farsi carico della spesa necessaria a sanificare gli ambienti, stanziando circa 500 mila euro. «A margine, sottolineo che la disponibilità dei campi da calcio comunali, già attiva da tempo, ha lasciato inalterati gli interrogativi sulle responsabilità sanitarie e sulle necessarie incombenze di gestione dello spogliatoio in capo alle singole associazioni o società – conclude Loredana Poli -. Insomma, la situazione è complessa e richiede attenzioni specifiche per le attività sportive: le stiamo mettendo in campo, sia dal punto di vista delle procedure, che provino a conciliare misure di igiene sanitaria e stili di vita, sia dal punto di vista della destinazione della spesa pubblica».

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